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Fertilità, in FVG meno gravidanze naturali. Ricci: “Serve informazione sui fattori di rischio”

Età inoltrata delle donne, alcool e fumo, sovrappeso, promiscuità e precocità delle esperienze sessuali sono i principali fattori di rischio per la fertilità. In Friuli Venezia Giulia aumenta il ricorso alla Pma, con 367 bambini nati nel 2021. Ricci (Irccs Burlo Garofalo): “Dobbiamo dare consapevolezza che lo stile di vita sbagliato nelle donne e nell’uomo è il primo nemico per poter avere figli, senza contare del fattore età che è diventata una costante nelle donne”.

25 GIU - “Per una coppia è molto importante ciò che si fa prima di cercare una gravidanza che, a seconda dello stile di vita vissuto, incide molto sul concepimento. Dagli ultimi dati disponibili dal Registro Nazionale italiano della Procreazione Medicalmente Assistita – dell’Istituto Superiore di Sanità - in Friuli Venezia Giulia nel 2021, il numero di coppie trattate sono state 1830 con 2281 cicli di Pma e con 367 bambini nati”. Ad anticiparlo è il professor Giuseppe Ricci, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Irccs Burlo Garofalo.

Mentre, sempre dai dati disponibili dal Registro Nazionale italiano le coppie che hanno ricorso alla donazione dei gameti (ovuli e/o spermatozoi) nel 2021, facendo ricorso alla fecondazione eterologa, sono state 371 con 415 cicli iniziati, con 108 bambini nati.

Al giorno d’oggi queste due pratiche sono sempre più in aumento e proprio, per la maggior parte dei casi, come ricorda il professore Ricci, “la causa principale è legata agli stili di vita pregressi sia per le donne che per i maschi che, come capita di frequente, non sono coerenti con la fertilità”.

“Gli stili di vita che minacciano la fertilità nelle donne e nei maschi – chiarisce il direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Irccs Burlo Garofalo – sono legati al fumo, all’abuso di alcool e senza fare considerazioni di tipo moralistico, i giovani d’oggi hanno una vita sessuale disordinata, promiscua, precoce e tal volta con più partner contemporaneamente”.

“Il rischio della promiscuità – continua il professore - è che questi comportamenti portino alla trasmissione di agenti infettivi nell’apparato riproduttivo che a loro volta possono compromettere la fertilità in modo permanente o essere un fattore di rischio a portare avanti una gravidanza. Altro elemento da non sottovalutare è il sovrappeso in particolare nella donna, come la sua stessa età. Posticipare di molto ad avere figli si va incontro a due rischi: il rischio di infertilità che comincia già a ridursi dai 35 anni in poi e, se si porta avanti una gravidanza in età avanzata si deve essere consapevoli che il bambino non nasca sano”.

Ricorda ancora il professore, che la fertilità è nella maggior parte dei casi lo specchio della salute dell’individuo. Una persona è fertile perché è in buona salute, al contrario, una persona che non è in salute ha problemi di fertilità.

“All’Irccs Burlo Garofolo qualora si presentasse un problema di infertilità di coppia, si cerca di capirne il motivo e togliere, se possibile l’ostacolo alla fertilità. Se questo non è possibile e il fattore dell’età lo consente, si ricorre alla fecondazione medicalmente assistita, oppure alla fecondazione eterologa. Questi strumenti sono in rapida espansione proprio a causa dell’età che la donna ha per mettere in piedi una gravidanza, come per gli stili di vita sbagliati”. Conclude il direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Irccs Burlo Garofalo, Giuseppe Ricci.

Endrius Salvalaggio

25 giugno 2024
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