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Arcs. Polimeni (Dg): “Spetta alle aziende mettere a disposizione le risorse”. Ma i sindacati non arretrano  

Il Dg dell’Azienda regionale di coordinamento per la salute interviene sulla richiesta di mobilità di 26 amministrativi addetti alle gare sopra soglia, a causa della mancata distribuzione degli incentivi tecnici. “La mancata erogazione – dice - è da imputare alle aziende sanitarie che ancora non hanno provveduto a mettere a disposizione ad Arcs i soldi”. Ma i sindacati insistono: “Spetta al datore di lavoro provvedere alle somme, la deadline è il 21 giugno”.

07 GIU - Continua il braccio di ferro fra sindacati e la direzione di Arc, sui 26 amministrativi specializzati in gare di appalto sopra la soglia Europea che hanno chiesto mobilità verso altri enti. Dopo l’incontro fra i sindacati indetto da Fp Cgil e Cisl Fp davanti il Prefetto di Udine per la mancata erogazione degli incentivi previsti dal codice degli appalti. Al tavolo di conciliazione come riporta il direttore generale dell’Arcs Joseph Polimeni già da marzo 2024, la Direzione centrale Salute sollecitava le tre aziende sanitarie Asu Fc, As Fo, Asu Gi, Cro e Burlo Garofolo a mettere a disposizione di Arcs le somme necessarie per poi a sua volta essere erogati ai 26 dipendenti, ma ad oggi, non abbiamo ancora ricevuto nulla”.

Per la delegazione sindacale, composta da Fp Cgil dal Segretario Regionale Orietta Olivo, dal Segretario Provinciale Andrea Traunero e dal Dirigente Sindacale Michele Friscia e per la Cisl Fp dal Segretario Regionale Salvatore Montalbano, restano di tutt’altro avviso, sottolineando che “l’obbligo di legge in ordine al pagamento degli incentivi tecnici sia in capo al datore di lavoro, che di fatto è Arcs. Le Aziende dovevano già da tempo dotarsi di uno specifico regolamento e di un capitolo di bilancio apposito e dalle informazioni che ci giungono ci ribadiscono che queste risorse ci sono ma, per un vulnus mai sanato, non vengono inoltrate ad Arcs per gli appalti della centrale di committenza e da questa ai dipendenti interessati. Adesso occorre la volontà comune delle parti in causa, Regione, Arcs e Aziende sanitarie, affinché questa vertenza giunga all’unica soluzione con il pagamento di quanto dovuto al personale interessato come previsto dalla normativa”.

Fp Cgil e Cisl proseguono dicendo: “Questa volta abbiamo intenzione di andare fino in fondo, e non escludiamo il ricorso ad azioni di conflitto ancor più decise. Auspichiamo comunque che le Aziende sanitarie e Direzione centrale Salute trovino il filo della matassa e che finalmente queste risorse vengano assegnate o da una parte o dall’altra vengano erogate”.

La deadline è fissata al prossimo 21 giugno prossimo, da quella data, dall’eventuale risposta che avremo, dipenderà il futuro di questo braccio di ferro che, al momento, ha indotto tutti i 26 dipendenti interessati a chiedere all’Arcs di essere messi d’ufficio in mobilità verso altri Enti.

Endrius Salvalaggio

07 giugno 2024
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