Certificato di malattia. Omceo Udine: “Non è esclusivo del mmg”
“Il certificato medico che si invia all’Inps e che giustifica l’assenza per malattia dal posto di lavoro è di competenza del medico pubblico o privato che fa la diagnosi”. A precisarlo è il presidente dell’Omceo di Udine, Gian Luigi Tiberio, intervenendo sulle pratiche di rilascio, non sempre corrette, in cui viene richiesto al mmg di certificatare la malattia a seguito di visite, esami ed interventi eseguiti da altri medici.
08 GEN - “Quando un paziente per motivi di salute deve passare un periodo di convalescenza, siamo sicuri che il certificato di malattia spetta esclusivamente al medico di medicina generale? I certificati di malattia non spettano solamente al medico di medicina generale, anzi, a volte, si commette reato nel farlo”. A dichiararlo il presidente dell’OMCeO di Udine
Gian Luigi Tiberio.“Accade ancora piuttosto di frequente, anche nella nostra provincia – spiega Tiberio - che il certificato di malattia per un paziente non venga rilasciato correttamente. Spesso, infatti, un paziente che viene sottoposto a un intervento chirurgico, ma anche odontoiatrico, oppure una visita specialistica, sia nelle strutture pubbliche, sia in quelle private, riceve un referto con una diagnosi, una terapia ed una prognosi con l’indicazione dei giorni di riposo. Ebbene, quel resoconto non rappresenta il certificato di malattia Inps che serve a giustificare l'assenza dal lavoro e questa mancanza porta necessariamente il paziente a rivolgersi al medico di famiglia per poterlo ottenere”.
“Il certificato di malattia deve essere rilasciato dal medico che ha in carico il paziente – specifica il presidente Tiberio - senza distinzioni se medico di una struttura pubblica o privata. In caso contrario si commette un illecito disciplinare per omissione di atti d'ufficio, perseguibile penalmente e una violazione del codice deontologico, oltre a determinare una cattiva gestione del paziente stesso, che viene rimandato da un medico all’altro per ottenere il certificato”. In tali circostanze, chiarisce ancora il presidente dell’Omceo di Udine, il paziente solitamente si rivolge al proprio medico di famiglia, non sapendo che quest’ultimo, se non ha fatto lui stesso la diagnosi, compie a sua volta, nel trascrivere la certificazione, un illecito penale ovvero il reato di falso ideologico.
“Spesso accade che un paziente, soprattutto dopo un intervento, venga mandato a casa con la prescrizione di alcuni giorni di riposo, ma senza la certificazione di malattia – aggiunge Tiberio - così si rivolge al medico di medicina generale con la convinzione che spetti a quest’ultimo prescrivere il certificato. Ma la legge, in vigore da molti anni, parla chiaro: il dovere spetta al medico che ha in gestione il paziente, anche se si tratta di una visita. Per facilitare questo compito, inoltre, è stata introdotta la certificazione telematica, prevista per legge e per tutti i medici, ma purtroppo, ancora ampiamente disattesa”.
Oltre a voler fare evitare ai pazienti accessi inappropriati negli studi dei medici di medicina generale, il presidente Omceo di Udine vuole mettere al corrente i pazienti che è un loro diritto richiedere il certificato di malattia al medico che gli fa la diagnosi. Per la Regione Friuli Venezia Giulia, l'invio del certificato telematico è possibile farlo attraverso il portale continuità della cura, o attraverso il sito del sistema Tessera sanitaria che da alcuni mesi permette l'accesso anche, con lo smartphone, tramite SPID o CIE.
Endrius Salvalaggio
08 gennaio 2024
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Friuli Venezia Giulia