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Nuovo Piano emergenza-urgenza. Riccardi: “È un risultato importante”

L’assessore difende con forza il documento, contro cui si erano invece espressi Anaao e Aaroi Emac. “Introduce innovazioni molto forti, come stabilire un punto di governo unico, il quale assume decisioni che vanno a impattare direttamente sulla vita delle persone che si rivolgono ai servizi di emergenza-urgenza del Friuli Venezia Giulia”, dice Riccardi. Il testo approvato a maggioranza in III Commissione.

20 DIC -

“Il nuovo modello organizzativo dell'emergenza-urgenza del Friuli Venezia Giulia, contenuto nel relativo Piano e sviluppato da un gruppo di professionisti sotto il coordinamento di Arcs, prevede una riorganizzazione non solo della centrale operativa, che sarà unica per tutta la regione, ma dell'intero sistema territoriale. Il Piano punta a superare le criticità e a mettere il sistema nelle migliori condizioni per mantenere competitività sul fronte della formazione, della tecnologia e dell'organizzazione territoriale. Si tratta di un documento che introduce innovazioni molto forti, come stabilire un punto di governo unico, il quale assume decisioni che vanno a impattare direttamente sulla vita delle persone che si rivolgono ai servizi di emergenza-urgenza del Friuli Venezia Giulia”. Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi durante l'illustrazione del nuovo Piano regionale dell'emergenza-urgenza alla III Commissione consiliare.

L'esponente dell'esecutivo Fedriga, come riferisce una nota della Regione, ha evidenziato che “il Peu contiene elementi innovativi soprattutto per quanto riguarda l'aspetto territoriale, come l'ottimizzazione dell'infrastruttura tecnologica regionale, con forte ricorso alla digitalizzazione, per favorire la trasmissione dei dati in tempo reale e le comunicazioni tra tutte le postazioni di emergenza-urgenza del territorio. Inoltre all'interno del Peu è prevista anche la riorganizzazione del sistema deputato al soccorso territoriale, ricondotto a una regia unica affidata ad Arcs, l'implementazione delle competenze del personale di soccorso, prevedendo anche la rotazione dello stesso tra Centrale operativa, Soccorso territoriale ed Elisoccorso e la revisione delle postazioni di emergenza territoriale per renderle più efficaci sul territorio”.


Riccardi ha spiegato che “l'integrazione, la collaborazione tra gli enti del Servizio sanitario regionale e il monitoraggio delle attività sono fondamentali per il funzionamento del nuovo modello. È quindi prevista la costituzione di un Dipartimento interaziendale funzionale dell'emergenza-urgenza territoriale incardinato in Arcs che garantirà una regia dell'intero sistema". Tale organo sarà composto dalla Struttura organizzativa complessa Coreut (ex Sores) e dalle strutture organizzative dell'urgenza territoriale di Asfo, Asufc e Asugi, alle quale si aggiunge l'Elisoccorso di Asufc. Verrà costituito anche il Comitato dell'emergenza-urgenza, che avrà il compito di sviluppare e attuare i modelli organizzativi per la gestione delle attività regionali e sarà composto dai responsabili medici ed infermieristici delle strutture del Dipartimento interaziendale funzionale del Seut, dal direttore sanitario di Arcs, in qualità di presidente, da un rappresentante medico per ognuna delle aziende sanitarie e dal direttore sanitario dell'Irccs Burlo Garofolo”.

Tra le azioni previste per migliorare l'appropriatezza degli interventi, spiega Riccardi, spicca “l'attivazione dell'auto infermieristica con un'equipe composta da autista e infermiere, per consentire a quest'ultimo di intervenire, quando necessario, a sostegno dell'ambulanza Bls. In questo modo è possibile un'assegnazione dinamica dell'ambulanza da inviare, che può passare da assetto Bls (livello di assistenza base) ad Als (livello assistenza avanzato) e viceversa in funzione del codice di gravità attribuito. Inoltre, l'auto medica potrà intervenire in autonomia, garantendo il massimo livello della prestazione sanitaria fin dal primo momento in cui il mezzo raggiunge il luogo dell'emergenza e, nel caso risultasse necessario ospedalizzare il malato, richiedere il supporto di un'ambulanza Bls”.

E' stata quindi confermata una ridistribuzione delle sedi delle automediche basata su criteri baricentrici rispetto alle aree di competenza nelle ore diurne caratterizzate da maggiore traffico stradale e maggiore densità di popolazione attiva, ma anche di miglior equità di copertura del servizio nelle ore notturne quando vi è una riduzione del numero delle ambulanze.

L'assessore ha quindi rimarcato che “chi lavora al Nue non è un semplice operatore di call center ma un professionista specializzato per dare risposte ai cittadini in caso di emergenza. La scelta di allestire la centrale del numero unico per le cure non urgenti 116117 a Trieste è quindi stata presa tenendo conto anche della necessità di impostare un sistema di backup per il Nue nel caso di superamento del numero di chiamate gestibili”.

La III Commissione, al termine di un lungo dibattito, ha espresso a maggioranza un parere favorevole all'aggiornamento del modello organizzativo del Piano di emergenza-urgenza, proposto dalla Giunta regionale. Contrari i consiglieri del Patto-Civica, Furio Honsell di Open e Serena Pellegrino di Avs. Hanno scelto di non partecipare al voto la pentastellata Rosaria Capozzi e il gruppo del Pd.



20 dicembre 2023
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