Anaao e Snami denunciano la crisi della sanità regionale
L’Anaao chiede la stabilizzazione del personale medico, infermieristico e il coinvolgimento degli specializzandi. Per lo Snami, per ridurre le liste di attesa si deve fare intervenire la sanità convenzionata-accreditata, oltre che usare l’istituto dell’incentivazione per le aree disagiate. Proposte raccolte dalla consigliera della lista civica Cittadini, Simona Liguori, che ha espresso il suo impegno a portare all’attenzione delle aule del Consiglio regionale
02 FEB - Il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia sta pagando lo scotto di 10 anni di spending review e se prima della pandemia in qualche modo la sanità pubblica, tutto sommato, “ce la faceva” seppur con grosse difficoltà, con l’emergenza sanitaria tutto è venuto a galla, peggiorando le cose. È questo l’amaro quadro del rappresentante sindacale dei dirigenti medici ospedalieri Anaao Assomed del FVG,
Valtiero Fregonese, che insieme allo Snami, per la parte territoriale, ha voluto accendere i riflettori sui problemi ma anche avanzare proposte per risolverle, là dove possibile.
“Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria da Covid 19 – spiega Fregonese - non si riesce ad assicurare ai cittadini l’erogazione dei LEA. I Dipartimenti di prevenzione in questi due anni non sono stati in grado di svolgere le funzioni di tracciamento e di controllo delle infezioni, questo perché mancano risorse in termini di personale. Gli ospedali sono schiacciati, in particolare da una pressione intollerabile nei reparti di Pronto Soccorso, Terapia intensiva e Semintensiva, Malattie Infettive, Pneumologie, Medicina interna. La conversione di altri e la conseguente sospensione delle attività di diagnostica e terapia, hanno fatto esplodere le liste di attesa accumulando migliaia di prestazioni ospedaliere da evadere. In questo quadro sanitario il personale è stremato da condizioni di lavoro inaccettabili e per chi può, assistiamo alla fuga dagli ospedali pubblici”.
“Le nostre proposte – conclude il rappresentante degli ospedalieri Anaao Assomed – è che abbiamo bisogno di avere a disposizione più medici se vogliamo non fare scappare chi c’è e rispettare il LEA, ma come ho detto prima stiamo pagando pegno a causa di oltre 10 anni di spending review. La Regione FVG dovrebbe prevedere che le Aziende sanitarie stabilizzino definitivamente il personale medico ed infermieristico assunto a titolo precario durante la pandemia. Dovremmo utilizzare i medici specializzandi del terzo e quarto anno a tempo determinato come previsto dal Decreto Calabria n 35 del 2019 - legge n 60 del 2019. Dovremmo avere delle politiche di incentivazione anche economica per il personale della dirigenza e del comparto, come la recente deliberazione della Regione Valle d’Aosta, che ha previsto 800 euro mensili ai medici-350 euro mensili agli infermieri. Si dovrebbe prevedere un aumento strutturale dei posti letto ospedalieri, che attualmente sono 3,2 per mille abitanti contro i 5 per mille in media dei Paesi europei ed il SSr dovrebbe prevedere un energico e massiccio coinvolgimento delle strutture private accreditate e convenzionate nella campagna di vaccinazione”.
Per ciò che riguarda la sanità territoriale è intervenuto Stefano Vignando, presidente regionale Snami FVG, il quale sottolinea tra le criticità la grave carenza di medici di assistenza Primaria e di medici di Continuità Assistenziale soprattutto nelle zone disagiate e il sotto finanziamento delle loro attività con indennità ferme da almeno quindici anni.
“Con la pandemia i problemi già presenti hanno assunto maggiori dimensioni – commenta il presidente regionale Snami FVG - ed il carico di lavoro per i medici di medicina generale è aumentato, sia a causa della stessa emergenza sanitaria ma, soprattutto, per l’eccessiva e talvolta scoordinata burocratizzazione della professione, oltre ad una non trascurabile percentuale di fragili che ci ritorna in ambulatorio mandati dai CUP per ipotetiche irregolarità o impegnative ritenute dagli addetti , spesso a torto, inidonee, che invece dovrebbero per i sportellisti dei CUP stessi essere riemesse cioè riformulate” .
Snami FVG ribadisce che, “per quanto riguardano le liste di attesa e l’utilizzo del ricettario del SSr da parte degli specialisti che operano a qualsiasi titolo, la legge regionale 7/2009 all’art. 9 ne prevede l'obbligatorietà anche da parte dei professionisti operanti nel privato convenzionato/accreditato e ciò per evitare l’andirivieni dei cittadini, soprattutto anziani e fragili, dai CUP. Sulla carenza di personale, gli stessi accordi collettivi nazionali, - continua l’O.S. dei mmg - prevedrebbero misure ad hoc per intervenire con integrazioni a sostegno delle carenze di personale medico nell’assistenza primaria, con incentivi e finanziamenti anche per le zone disagiate e disagiatissime che permetterebbero, se condivise ed attuate, di rendere appetibili per i giovani medici gli incarichi pubblicati dalla regione come le zone carenti. Tutto questo resta tutt’ora nella carta. In questi anni non siamo stati né interpellati né considerati, tant’è che in luglio 2021 abbiamo dovuto scrivere al Prefetto e proclamare lo stato di agitazione che permane tuttora visto che le criticità non solo permangono ma si sono pure aggravate e i pochi impegni assunti da parte pubblica regionale, in sede di conciliazione prefettizia sono ancora tutti rimasti a livello di pie intenzioni, insomma una presa in giro.”.
A farsi da portavoce per il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è la consigliera
Simona Liguori, che ha raccolto in questi giorni dalla parte sindacale, le parole dei sindacati sulle carenze in ambito ospedaliero e territoriale sollevate rispettivamente dai sindacati, e anche le loro proposte.
“Ho cercato di annotare dai rappresentanti delle sigle sindacali le criticità più evidenti riguardanti la sanità regionale – spiega la consigliera della lista civica Cittadini - per poi tradurle in proposte concrete; bisogna portare in aula tutto ciò che è emerso dal confronto con chi è in prima linea negli ospedali e sul territorio in un momento in cui il protrarsi dell’emergenza Covid non solo non ha portato ad un miglioramento della gestione dei casi, ma ha anche fatto passare in secondo piano tutta la sanità non appartenente al Covid”.
“Le criticità denunciate dai sindacati risalgono da diversi anni e mai come ora si sono fatte insostenibili. I rappresentati dei lavoratori della sanità hanno fatto e continuano a fare il loro dovere e chi li ha ascoltati o l’avrebbe dovuto fare non ha poi messo in pratica le indicazioni ricevute. Da parte nostra continueremo a sollecitare la Giunta regionale affinché le parole di gratitudine nei confronti dei professionisti della sanità vengano sostanziate da atti pianificatori che nei fatti sostengano i lavoratori del FVG. La mia promessa sarà quella di portare nelle aule regionali tutte le richieste delle OO.SS. già nei prossimi giorni”, conclude Simona Liguori
Endrius Salvalaggio
02 febbraio 2022
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