Vaccini. Il caso “Pizza”/3. Interviene il protagonista: “Io no-vax? No, Grazie”
Spiace ancora una volta leggere, provenienti da più parti, informative parziali, distorte, travisate e strumentalizzate circa una assunta posizione anti-vaccinale dello scrivente, che non ha mai detto o scritto di essere contro l’obbligo vaccinale, o contro la necessità della vaccinazione, né tantomeno mi risulta di avere mai avallato o diramato “inviti di fatto a disattendere il provvedimento sui vaccini”
11 OTT -
Gentile Direttore,
spiace ancora una volta leggere, provenienti da più parti, informative parziali, distorte, travisate e strumentalizzate circa una assunta posizione anti-vaccinale dello scrivente, che non ha mai detto o scritto di essere contro l’obbligo vaccinale, o contro la necessità della vaccinazione, né tantomeno mi risulta di avere mai avallato o diramato
“inviti di fatto a disattendere il provvedimento sui vaccini”.
Come medico, ancor prima che come Presidente di Ordine concordo pienamente con il Consigliere di quest’Ordine dott.
Vittorio Lodi sul fatto che “
se gli autori ritengono giustificabile nel 2017 anche una sola morte per morbillo che poteva essere evitata con un vaccino, io non lo ritengo accettabile”.
Sono ugualmente più che d’accordo con i Colleghi
Fausto Francia,
Francesco Violante ed
Alberto Villani sul fatto che si debbano “
indirizzare i cittadini ad acquisire informazioni presso i servizi vaccinali, dove possono trovare operatori preparati a fornire tutte le migliori e più aggiornate evidenze scientifiche” perchè è proprio su questo punto che ho cercato sempre di intervenire, fors’anche sbagliando e di certo esponendomi a critiche anche più che legittime, ma avendo sempre ed unicamente come obiettivo e finalità sostanziale il voler evidenziare l’assoluto valore dell’informazione come necessario mezzo di consapevolizzazione coinvolgitiva, per cercare di far comprendere, piuttosto che brandire, unicamente l’obbligo o l’impositività, magari finendo con il trascurare di fatto – se non nelle intenzioni - il confronto e l’esposizione scientifica delle ragioni sottese alla necessaria coercizione che, per tale, non è mai ben vissuta dai destinatari dell’imperio, in qualunque materia o campo del sociale.
L’informazione ed il confronto – al di là del richiamo dell’antidemocraticità dell’obbligo che non è un contrapporsi o voler polemizzare con il prof.
Burioni, tutt’altro – le ragioni del substrato scientifico dei provvedimenti da adottare ed adottati risultano peraltro il funtore deontico – termine da nessuno citato, così non si offende nessuno – che ha indotto quest’Ordine a promuovere ed a dotarsi di una specifica Commissione dedicata alla tematica vaccinale – ed a cui lo scrivente è rimasto estraneo – che ha prodotto un elaborato scientifico-informativo che si è ritenuto dalla stessa Commissione espressamente “
necessario per affrontare le incertezze apparse sugli organi di stampa al fine di proporre a medici e cittadini una seria valutazione sull’importanza della pratica vaccinale enucleando tutti gli aspetti positivi per la salvaguardia della salute individuale e collettiva” così come espresso nel sito web dell’Ordine in cui è pubblicata, a disposizione dei cittadini.
L’informazione ed il coinvolgimento, e non la diaspora dei dissenzienti, quali fattori speculari e supportanti l’obbligo vaccinale, per combattere ed impedire il favorire radicalizzazione di posizioni aprioristiche, timori infondati ed irrazionalità.
Questo è quello che si è cercato di fare e che si intende portare avanti dallo scrivente e da quest’Ordine.
Tutto ciò è distante anni luce da quella “
irresponsabiltà”, di presunte “
battaglie politiche” (?) “
fatte sulla pelle dei bambini delegittimando la scienza e le istituzioni”: argomentazioni sulla cui scompostezza – per come letteralmente espunte dalla cronaca giornalistica – non vale neanche la pena soffermarsi.
Giancarlo Pizza
Presidente OMCeO di Bologna
11 ottobre 2018
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