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La Cao vigila e sanziona il comportamento degli odontoiatri. E gli altri?

04 NOV - Gentile direttore,
consapevole della delicatezza del tema trattato e che le mie domande al sig. Maculan e al suo entourage possono risultare complesse, in attesa delle (ci si augura esaustive e comprovate) risposte, mi permetto di abusare ancora una volta della sua pazienza e di quella dei suoi lettori.

Un capo di accusa più volte scagliato dal sig. Maculan sulle CAO, derivava dal fatto che le stesse non avrebbero vigilato sui comportamenti dei loro iscritti e, cosa ancora più grave, si sarebbero mosse a tutela della corporazione dei dentisti.

Per tale motivo, si sarebbero rifiutati di diffondere i dati riguardanti i procedimenti disciplinari esercitati.

Fattone oggetto di pubblica richiesta e ricevuta negativa risposta, fu investito della questione il Ministero della Salute e direttamente il generale Condò, consigliere per l'odontoiatria del Ministro Beatrice Lorenzin (comunicati ANTLO), che si impegnò a farli richiedere dal Ministero stesso. 

In una successiva Assemblea dei Presidenti CAO, il Dr. Renzo, nel corso di una delle sue consuete relazioni, effettivamente ci informò, in termini istituzionali, di aver ricevuto dal Direttore del Ministero una richiesta in tal senso, con allegato un esposto a firma del sig. Maculan.

La risposta, da sempre e mai modificata, del presidente Renzo fu la seguente: "i dati richiesti non sono in nostro possesso ma del Ministero Salute che, se lo ritiene, potrà renderli pubblici". 

Oltremodo corretta tale risposta e corroborata da fatti e non da dietrologie ed illazioni, tantè che dal Ministero, in corso di adunanza pubblica (numerosi gli articoli susseguenti predisposti dai giornali di settore), i dati (anche corposi) vennero diffusi.

Il sig. Maculan (ANTLO) e &  non si interessano più della questione, ma non si può, dopo tanto clamore, fare come se nulla fosse successo, perchè  sorgono spontanee delle domande, che spero vengano girate ad ANTLO: quanti iscritti al suo sindacato hanno denunciato il professionista che avrebbe esercitato pressioni al fine di fargli esercitare abusivamente la professione odontoiatrica? Sono mai state effettuate, da parte dell'ANTLO, segnalazioni - e quante - agli Ordini dei Medici e Odontoiatri provinciali? E, nel caso, quante di queste sono state "disattese" o ignorate dalle CAO?

Credo, supponendo la buona fede, che le risposte siano dovute e saranno fornite.
Anche, per fugare un sospetto ormai sempre più ampiamente condiviso: che le accuse speciose indirizzate al nostro Presidente, rientrano nel novero degli attacchi personali, allo scopo di togliere di mezzo chi, in modo particolare, si è da sempre distinto nel contrasto al prestanomismo e all'esercizio abusivo della professione odontoiatrica.

Concludo fornendo dei dati sui procedimenti disciplinari effettuati nei confronti di professionisti iscritti agli Albi: dal 2011 al 2015, si sono svolti 484 procedimenti disciplinari da parte delle CAO (comprese anche altre violazioni del Codice Deontologico) e ciò rappresenta, percentualmente, l'attività disciplinare più elevata tra tutte le professioni sanitarie. Di questi, ben 203 hanno visto confermata dalla CCEPS la sanzione comminata dalle CAO riguardante il prestanomismo. Ma non va dimenticato che questi costituiscono il secondo grado di giudizio, mentre diversi altri provvedimenti, non venendo impugnati, diventano effettivi sin dal primo grado.
 
Dott. Cesare Brugiapaglia
Presidente CAO Ferrara

04 novembre 2016
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