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Covid. Senior Italia: “Pasqua con oltre 109mila morti che non risorgeranno. Pronti a mobilitarci per fermare questa strage”


"Eppure la politica sembra incapace di prenderne atto e di cambiare realmente passo, cercando nuove strategie con altri operatori vaccinali, statalizzando il processo di inoculazione del vaccino e tenendo in debita considerazione chi lo fa da sempre. Noi non siamo disposti a firmare una cambiale in bianco sulle nostre vite. Siamo pronti, invece, a mobilitarci se non c’è altro modo, come sembra, per far ascoltare la propria voce". Così il presidente nazionale Roberto Messina.

02 APR - "Mentre la Gran Bretagna festeggia l’azzeramento dei morti per Covid, in Italia il numero dei decessi continua a salire, i vaccini scarseggiano, le terapie intensive si riempiono e due over 80 su tre non sono stati ancora vaccinati. Quanti altri morti dobbiamo attendere per capire che questa strategia non funziona?". A denunciarlo è Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani.
 
"A oggi siamo a 109.847 morti dall’inizio della pandemia, di cui 74.159 nel 2020 e 35.688 nel 2021. Vale a dire che in tre soli mesi abbiamo avuto quasi la metà dei decessi accumulati nei 10 mesi di pandemia dello scorso anno. E la media giornaliera dei morti non ha fatto altro che crescere di settimana in settimana da oltre un mese fino a toccare quota 430 nella settimana 20-26 marzo. Eppure di fronte a questi tragici numeri dobbiamo assistere col fiato sospeso al balletto ormai consueto: arriveranno le dosi? Forse sì, forse no. Ma quando ci sbrigheremo a vaccinare gli anziani? Chi lo sa? A oggi solo il 28,3% degli over 80 è stato vaccinato con le due dosi e il 27,4% ha ricevuto solo la prima dose, mentre niente è dato sapere sullo stato di vaccinazione della popolazione fragile. E i malati oncologici? E le persone estremamente vulnerabili? E che ne sarà dei pazienti che soffrono di scompenso cardiaco grave, delle persone con post-shock cardiogeno, dei malati di Alzheimer, delle tante persone con disabilità non incluse tra i pazienti a elevata vulnerabilità Quando arriverà il loro turno?".
 
"Eppure - prosegue Messina - l’Iss ci dice chiaramente che al 30 marzo 2021 sono 1.188, dei 106.789 (1,1%), i pazienti deceduti Sars-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni, l’età media è 81 e il 97% dei decessi ha riguardato persone che avevano una o più malattie pregresse all’infezione. Dato che questo era chiaro dall’inizio ci si chiede perché non si siano concentrate tutte le risorse sugli anziani e sui fragili e perché ancora oggi si fatichi a farlo, perché il territorio non sia stato coinvolto in modo adeguato sin dal principio e perché ancora adesso non si mettano i medici di medicina generale in prima linea per vaccinare, come fanno ogni anno con la quasi totalità dei cittadini che si vaccinano ad esempio per l’influenza".
 
"Gli oltre 109mila morti purtroppo non risorgeranno per Pasqua, e la loro crescita inarrestabile ci rende sempre più convinti che la strategia fin qui adottata sia del tutto inadeguata. Eppure la politica sembra incapace di prenderne atto e di cambiare realmente passo, cercando nuove strategie con altri operatori vaccinali, statalizzando il processo di inoculazione del vaccino e tenendo in debita considerazione chi lo fa da sempre. Noi non siamo disposti a firmare una cambiale in bianco sulle nostre vite. Siamo pronti, invece, a mobilitarci se non c’è altro modo, come sembra, per far ascoltare la propria voce", conclude.

02 aprile 2021
© Riproduzione riservata

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