Sbiancamento dentale. Aidi denuncia: "Ogni anno 50 mila interventi abusivi"
In Italia sono circa 45 mila gli interventi di sbiancamento effettuati sulle poltrone degli igienisti. Ma dagli igienisti dentali dell’Aidi arriva l'allarme: altri 50 mila interventi circa sarebbero svolti da personale non autorizzato in condizioni igieniche e professionali non verificabili, con rischi che possono compromettere per sempre la salute dentale - e non solo - dei pazienti.
23 SET - Il sorriso a denti bianchissimi è il ‘must’ del decennio. L’avvento del laser ha rivoluzionato il settore, ma un intervento non professionale rischia di compromettere per sempre i denti. E nel settore gli operatori abusivi sono moltissimi, quasi il doppio dei regolari. Sono stati gli specialisti dell’Associazione igienisti dentali italiani a lanciare l’allarme nel corso del loro XXI Congresso nazionale che si concluderà domani a Milano.
Ogni anno gli igienisti italiani effettuano circa 45 mila interventi di sbiancamento. Un trend in continua ascesa, ingrossato ulteriormente dalla massiccia presenza di abusivismo. Secondo l'Aidi si può infatti calcolare che gli abusivi operanti nel settore siano circa il doppio dei regolari e che, quindi, almeno altri 50 mila interventi l’anno siano svolti da personale non competente, non autorizzato, in condizioni igieniche e professionali non verificabili, con strumenti non adeguati e senza emissione di ricevuta fiscale.
L’intervento, per quanto apparentemente semplice, se non svolto correttamente, può compromettere per sempre la salute dei propri denti.
"Oggi le possibilità offerte dal mercato sono in grado di rispondere a tutte le esigenze dei pazienti, ma il vero rischio – ha avvertito - è che a seguire il paziente siano persone non competenti, soprattutto quando si utilizzano strumenti come il laser, per i quali servono corsi di formazione specifici ed approfonditi", ha osservato la presidente dell’Aidi, Marialice Boldi.
“Gli agenti sbiancanti, attivati tramite la luce laser – ha spiegato Laura Strohmenger, Direttore del Dipartimento di Odontostomatologia dell'Ao San Paolo Polo Universitario – penetrano in profondità nei tessuti duri dentali, fino agli strati più superficiali della dentina. L’utilizzo a potenze congrue – ha precisato - porta ad un riscaldamento della polpa inferiore ai 5,5 C: temperatura limite, al di là della quali si rischiano danni irreversibili al tessuto pulpare”.
Il dovere degli igienisti dentali, in conclusione, non è solo quello di essere aggiornati e informati su tutte le tecniche, ma anche quello di selezionare attentamente i pazienti a cui consigliare lo sbiancamento e far comprendere loro che il ‘fai da te’ può essere dannoso e controproducente per la loro salute. Solo i professionisti, infatti, sanno scegliere con cognizione di causa la metodica più adatta per il paziente tenendo conto, in base alle sue necessità, delle concentrazioni e dei tempi di posa più indicati, per evitare gravi conseguenze estetiche e funzionali a cui, talvolta, non è possibile porre rimedio.
23 settembre 2011
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