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13 mln di chiamate al 118, ma il 25% sono false


I dati sono stati diffusi dalla Società italiana Sistema 118, che dal 10 al 12 giugno si riunirà a Roma per il Congresso nazionale, mentre dall’8 al 12 giugno, sempre a Roma, si terrà il congresso internazionale sui sistemi per le emergenze mediche.

17 MAG - Ogni anno più di 13 milioni i cittadini chiamano un’ambulanza per un’emergenza. Il personale del 118 si precipita a soccorrere il paziente. Ma nella maggior parte dei casi non si tratta affatto di urgenze. Nel 25% si tratta addirittura di scherzi irresponsabili che fanno perdere tempo prezioso a uomini e mezzi che, come missione, hanno quella di intervenire sul territorio quando per la salute del paziente i minuti sono contati. E così, il personale è costretto a intuire la reale importanza delle chiamate, poi a verificare con controlli incrociati con le forze dell'ordine. La denuncia è arrivata oggi da Antonio De Santis, direttore sanitario dell'Ares 118. Secondo Pietro Pugliese coordinatore del comitato scientifico del congresso, il problema sarebbe in parte risolto se il cittadino imparasse ad usare meglio il servizio, sia attraverso una maggiore senso di responsabilità, ma anche fornendogli le competenze necessarie ad identificare un arresto cardiocircolatorio, dolore toracico, stroke, difficoltà respiratorie e trauma severo, cioè i codici rossi sui quali l'intervento di emergenza è necessario e vitale. Ma l’educazione sanitaria per le emergenze andrebbe trasferita anche nelle scuole, ha aggiunto Mario costa, presidente onorario della Società italiana di medicina dei servizi, auspicando l'approvazione di un testo già all'esame del parlamento che obbligherà questo insegnamento nelle scuole.
Usare meglio un servizio come il 118, ha sottolineato il senatore Domenico Gramazio, componente della commissione Igiene e Sanità del Senato, significa tutelare in modo appropriato la salute, ma anche usare meglio le risorse e combattere gli sprechi che pesano sui bilanci regionali. Ma per raggiungere questo obiettivo, il primo fenomeno da combattere è quello delle false emergenze. Che comunque, sottolinea De Santis, “negli ultimi anni è sceso dal 30% delle telefonate al 25%”.
 

17 maggio 2010
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