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Contraffazione farmaceutica. Un mercato da 50 miliardi l'anno nel mondo. Il convegno di Agrigento


Dai dati dei Nas emerge che il 7% del mercato è contraffato. In Italia la percentuale scende però allo 0.1%. Ma non bisogna abbassare la guardia. E infatti dal 2012 nel nostro Paese sono state già sequestrate 7,5 tonnellate di materie prime farmaceutiche illegali. Mandelli: “L'informazione fondamentale per contrastare il fenomeno"

19 MAG - Il 7% dei medicinali è contraffatto. Un mercato che nel mondo vale 50 miliardi di euro l’anno. Costituisce il 30-50% del mercato totale in Africa, l’1% in Europa. Lo 0,1% in Italia, anche se la stima è destinata a crescere “a causa dell’importazione di principi attivi da altri paesi”. Dal 2012 ad oggi i Nas hanno, infatti, sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime farmacologicamente attive provenienti illegalmente da Giappone, Cina, India, Messico e Taiwan, per un valore di 2 milioni di euro”.
 
Sono questi i dati presentati dal Generale Cosimo Piccinno, Comandante dei Nas nel corso del Convegno nazionale “Lotta alla contrattazione e appropriatezza farmaceutica”, organizzato ad  Agrigento dall’Ordine Provinciale dei Farmacisti e dalla locale Associazione dei Titolari di Farmacia, Atifar-Federfarma Agrigento, nell’ambito del programma di cooperazione definito dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
 
Un fenomeno in Italia ancora sottocontrollo, ma da non sottovalutare. Per questo Piccinno ha proposto di istituire una giornata di informazione nelle scuole per sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza farmaceutica e alimentare. Una proposta accolta con favore dal Senatore Andrea Mandelli, presidente Fofi. “In Italia il fenomeno della contraffazione è sotto controllo – ha detto Mandelli – ma è necessario non abbassare la guardia. L’informazione è lo strumento più importante per combattere il fenomeno”.
Il Presidente della Fofi ha ricordato uno studio presentato da una casa farmaceutica secondo cui “le organizzazioni criminali per ogni 1000 dollari investiti, ne guadagnano 20 mila nel mercato dell’eroina e ben 400 mila in quello dei medicinali contraffatti”.
 
Internet, è il canale maggiormente utilizzato per il mercato dei farmaci illegali: il 95% secondo i dati dei Nas presentati dal Comandante Piccinno. I farmaci contraffatti maggiormente presenti su internet e venduti in Italia sono i life style products, psicofarmaci e molecole per la disfunzione erettile, ma ultimamente anche antitumorali.
 
Una stima confermata da Simona Vicari, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico: “Il traffico dei farmaci contraffatti ha superato quello della cocaina. Secondo le stime dell’Oms, i farmaci contraffatti rappresentano a livello mondiale circa il 10 per cento del totale e riguardano sia farmaci generici che di marca, coinvolge sia paesi in via di sviluppo che paesi industrializzati e sono causa di centinaia di migliaia  di decessi all’anno. La rete di distribuzione farmaceutica italiana – ha aggiunto - è considerata, nel panorama internazionale, tra le più sicure. Sia per il sistema di tracciabilità del farmaco e dei bollini ottici “letti” ad ogni passaggio della catena distributiva, sia per la presenza capillare di farmacie e di punti vendita autorizzati sul territorio, che limitano il ricorso all’e-commerce solo ad alcune tipologie ben definite di medicinali”.
 
Sui rischi per la salute dell’utilizzo di questi farmaci si è soffermata Maria Cristina Gaudiano, Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità: “nei medicinali contraffatti, non essendo prodotti secondo le norme, il principio attivo può non essere presente, può essere diverso o di qualità scadente. I maggiori pericoli sono l’inefficacia, a causa della mancanza o del sottodosaggio del principio attivo, la tossicità, a causa di sostanze dannose, o, in casi di sovradosaggio, reazioni avverse che possono condurre alla morte, caso che per fortuna non si è mai verificato in Italia”.
 
L’appropriatezza terapeutica è stato poi tra i temi affrontati dai farmacisti intervenuti al convegno: “Il futuro della professione del farmacista – ha aggiunto Maurizio Pace, Presidente dell'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Agrigento – è legato alla qualità del servizio che offre e al risparmio che assicura al Servizio sanitario nazionale”.
 
“Grazie alla Legge 69/2009, la farmacia – ha spiegato Claudio Miceli, Presidente Atifar-Federfarma Agrigento – non si occupa solo di dispensare farmaci, ma attua servizi, a partire dalla presa in carico dell’assistito per il controllo, in collaborazione con il medico, dell’appropriatezza prescrittiva. In Sicilia, a marzo, è iniziata la “distribuzione per conto” (che riguarda i farmaci inclusi nel PHT) ed è in corso la definizione di un accordo con l’Assessorato alla Salute per la distribuzione dei presidi per i diabetici”.
 
“Ogni giorno – ha ricordato Anna Rosa Racca, Presidente nazionale Federfarma – entrano nelle farmacie italiane 3 milioni di cittadini. La domanda di salute, in una popolazione che invecchia, si fa sempre più complessa, tanto che 7,5 milioni di persone assumono oltre 9 farmaci al giorno”.
 
L’aderenza alle terapie, però, si ferma al 41%. “Solo il 16% dei pazienti – ha spiegato Andrea Manfrin, Università del Kent, riferendosi a un dato inglese sovrapponibile a quello stimato per l’Italia – segue le indicazioni del medico dopo 10 giorni dall’inizio alla terapia”.
 
Proprio per migliorare l’aderenza del paziente aumentando l’efficacia delle cure e riducendo i costi connessi all’uso improprio del medicinale, la Fofi ha avviato il progetto Mur, Medicine Use Review, che finora ha coinvolto 360 farmacie italiane e 1.800 pazienti.
 
Il 7% dei medicinali è contraffatto. Un mercato che nel mondo vale 50 miliardi di euro l’anno. Costituisce il 30-50% del mercato totale in Africa, l’1% in Europa. Lo 0,1% in Italia, anche se la stima è destinata a crescere “a causa dell’importazione di principi attivi da altri paesi”. Dal 2012 ad oggi i Nas hanno, infatti, sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime farmacologicamente attive provenienti illegalmente da Giappone, Cina, India, Messico e Taiwan, per un valore di 2 milioni di euro”.
 
Sono questi i dati presentati dal Generale Cosimo Piccinno, Comandante dei Nas nel corso del Convegno nazionale “Lotta alla contrattazione e appropriatezza farmaceutica”, organizzato ad  Agrigento dall’Ordine Provinciale dei Farmacisti e dalla locale Associazione dei Titolari di Farmacia, Atifar-Federfarma Agrigento, nell’ambito del programma di cooperazione definito dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
 
Un fenomeno in Italia ancora sottocontrollo, ma da non sottovalutare. Per questo Piccinno ha proposto di istituire una giornata di informazione nelle scuole per sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza farmaceutica e alimentare. Una proposta accolta con favore dal Senatore Andrea Mandelli, presidente Fofi. “In Italia il fenomeno della contraffazione è sotto controllo – ha detto Mandelli – ma è necessario non abbassare la guardia. L’informazione è lo strumento più importante per combattere il fenomeno”.
Il Presidente della Fofi ha ricordato uno studio presentato da una casa farmaceutica secondo cui “le organizzazioni criminali per ogni 1000 dollari investiti, ne guadagnano 20 mila nel mercato dell’eroina e ben 400 mila in quello dei medicinali contraffatti”.
 
Internet, è il canale maggiormente utilizzato per il mercato dei farmaci illegali: il 95% secondo i dati dei Nas presentati dal Comandante Piccinno. I farmaci contraffatti maggiormente presenti su internet e venduti in Italia sono i life style products, psicofarmaci e molecole per la disfunzione erettile, ma ultimamente anche antitumorali.
 
Una stima confermata da Simona Vicari, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico: “Il traffico dei farmaci contraffatti ha superato quello della cocaina. Secondo le stime dell’Oms, i farmaci contraffatti rappresentano a livello mondiale circa il 10 per cento del totale e riguardano sia farmaci generici che di marca, coinvolge sia paesi in via di sviluppo che paesi industrializzati e sono causa di centinaia di migliaia  di decessi all’anno. La rete di distribuzione farmaceutica italiana – ha aggiunto - è considerata, nel panorama internazionale, tra le più sicure. Sia per il sistema di tracciabilità del farmaco e dei bollini ottici “letti” ad ogni passaggio della catena distributiva, sia per la presenza capillare di farmacie e di punti vendita autorizzati sul territorio, che limitano il ricorso all’e-commerce solo ad alcune tipologie ben definite di medicinali”.
 
Sui rischi per la salute dell’utilizzo di questi farmaci si è soffermata Maria Cristina Gaudiano, Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità: “nei medicinali contraffatti, non essendo prodotti secondo le norme, il principio attivo può non essere presente, può essere diverso o di qualità scadente. I maggiori pericoli sono l’inefficacia, a causa della mancanza o del sottodosaggio del principio attivo, la tossicità, a causa di sostanze dannose, o, in casi di sovradosaggio, reazioni avverse che possono condurre alla morte, caso che per fortuna non si è mai verificato in Italia”.
 
L’appropriatezza terapeutica è stato poi tra i temi affrontati dai farmacisti intervenuti al convegno: “Il futuro della professione del farmacista – ha aggiunto Maurizio Pace, Presidente dell'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Agrigento – è legato alla qualità del servizio che offre e al risparmio che assicura al Servizio sanitario nazionale”.
 
“Grazie alla Legge 69/2009, la farmacia – ha spiegato Claudio Miceli, Presidente Atifar-Federfarma Agrigento – non si occupa solo di dispensare farmaci, ma attua servizi, a partire dalla presa in carico dell’assistito per il controllo, in collaborazione con il medico, dell’appropriatezza prescrittiva. In Sicilia, a marzo, è iniziata la “distribuzione per conto” (che riguarda i farmaci inclusi nel PHT) ed è in corso la definizione di un accordo con l’Assessorato alla Salute per la distribuzione dei presidi per i diabetici”.
 
“Ogni giorno – ha ricordato Anna Rosa Racca, Presidente nazionale Federfarma – entrano nelle farmacie italiane 3 milioni di cittadini. La domanda di salute, in una popolazione che invecchia, si fa sempre più complessa, tanto che 7,5 milioni di persone assumono oltre 9 farmaci al giorno”.
 
L’aderenza alle terapie, però, si ferma al 41%. “Solo il 16% dei pazienti – ha spiegato Andrea Manfrin, Università del Kent, riferendosi a un dato inglese sovrapponibile a quello stimato per l’Italia – segue le indicazioni del medico dopo 10 giorni dall’inizio alla terapia”.
 
Proprio per migliorare l’aderenza del paziente aumentando l’efficacia delle cure e riducendo i costi connessi all’uso improprio del medicinale, la Fofi ha avviato il progetto Mur, Medicine Use Review, che finora ha coinvolto 360 farmacie italiane e 1.800 pazienti.

19 maggio 2014
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