Lo spot di Amami. L'Associazione: "Gli avvoltoi di cui parliamo non stanno solo tra gli avvocati. Ma anche tra medici e giornalisti"
Dopo le proteste e la diffida annunciata dal Consiglio nazionale forense, Amami ha voluto sottolineare che il messaggio dello spot non era rivolto ad una specifica categoria professionale. "Lanciamo invece la proposta, a tutti gli Ordini professionali, di costruire insieme un Osservatorio per smascherare gli avvoltoi della malasanità".
25 FEB - "Alcune categorie professionali si sono sentite offese dallo
spot 'Medici, pazienti e avvoltoi', diffidandoci e minacciando querele. Colpisce pensare che per alcuni il messaggio fosse loro indirizzato. Infatti è ben lungi da noi voler individuare una categoria professionale quale responsabile dell'aggressione mediatica, pubblicitaria e risarcitoria che da anni prende di mira i medici attraverso iniziative di ogni genere. Il prodotto è stato il danno economico della medicina difensiva, la nota 'crisi di vocazione' per le specialità chirurgiche e ha screditato la sanità italiana". Così Amami ha replicato alle critiche giunte dopo la presentazione di ieri dello spot a difesa dei camici bianchi per il quale l'Associazione è stata
diffidata dal Consiglio nazionale forense.
"Amami non ritiene che gli avvoltoi della malasanità appartengano a uno specifico ordine professionale. Ce ne sono alcuni tra i medici, tra gli avvocati, tra i giornalisti e molti altri per i quali non è ancora stato inventato un ordine professionale - ha sottolineato l'associazione -. Amami denuncia il fenomeno dell’accusa infondata e informa che i medici non sono più disposti a subire passivamente speculazioni di ogni genere, ma pronti a reagire con forza a tutela della loro dignità".
"Lanciamo invece la proposta, a tutti gli Ordini professionali, di costruire insieme ad Amami un Osservatorio per smascherare gli avvoltoi della malasanità, quale che sia il loro mestiere (#avvoltoidellamalasanità) - ha concluso l'associazione -. Gli unici che hanno diritto a offendersi e ai quali siamo pronti a chiedere scusa, sono i volatili, che rivestono un importante ruolo nella catena alimentare cibandosi di cadaveri e non assalendo professionisti vivi che operano ogni giorno per il benessere dei cittadini".
25 febbraio 2014
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