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Episouth. All’Iss la conferenza finale sulla sicurezza sanitaria nel Mediterraneo


Rete di sorveglianza, formazione di tecnici per la bio-sicurezza, piani nazionali per la gestione del rischio, sistema di allerta precoce. Questi alcuni obiettivi raggiunti dal network Episouth, progetto collettivo composto da paesi dell’area mediterranea, organizzazioni internazionali e ministero della Salute.

20 NOV - Dopo sette anni di attività il network Episouth ha presentato oggi a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità alcuni degli obiettivi raggiunti: una rete di sorveglianza e riferimento per il Mediterraneo, la formazione di tecnici per la bio-sicurezza, piani nazionali per la gestione del rischio, un sistema di allerta precoce.
 
La conferenza finale del Progetto Episouth-Plus ha visto la partecipazione di delegati provenienti da paesi della regione del Mediterraneo, da organizzazioni internazionali (Commissione Europea, European Center for Diseases Control, Organizzazione Mondiale della Sanità) e dal ministero della Salute. Gli esperti hanno presentato le attività svolte da Episouth e gli obiettivi raggiunti. In particolare: la creazione di una rete regionale di laboratori di riferimento per il Mediterraneo a supporto delle attività di sorveglianza e risposta, nell’ambito della quale, a seguito di un’indagine per identificare le necessità dei Paesi partecipanti, sono stati condotti corsi formativi sulla bio-sicurezza in relazione a specifici agenti infettivi che hanno coinvolto 37 tecnici provenienti da laboratori di 22 paesi diversi.
 
Il supporto allo sviluppo di piani nazionali di preparazione e controllo e di procedure per la gestione del rischio sanitario, nell’ambito del quale sono stati condotti corsi di formazione per oltre 50 operatori di sanità provenienti da tutti i 27 paesi del network, e da un esercizio di simulazione che ha coinvolto oltre 100 partecipanti da 21 paesi; un sistema di allerta precoce ed Epidemic Intelligence trans-frontaliera, nell’ambito del quale sono stati condotti corsi di formazione e stage a cui hanno partecipato 8 operatori di sanità pubblica di 6 paesi diversi, ed è stato consolidato l’utilizzo di una piattaforma comune, con accesso riservato agli 80 focal points dei 27 paesi della rete EpiSouth, per la condivisione di allerte ed informazioni di carattere internazionale e regionale.
 
E infine la valutazione di aspetti nazionali/internazionali che possano facilitare l’implementazione del regolamento sanitario internazionale (Ihr-2005), nell’ambito della quale è stata effettuata un’indagine per valutare il coordinamento per la sorveglianza tra il sistema sanitario nazionale e le autorità competenti ai punti d'ingresso anche attraverso visiti in loco di 4 paesi (Italia, Giordania, Malta e Marocco).
 
Cos’è il Network Episouth
Il Network Episouth include 27 paesi del Sud-est Europa, Nord-Africa, Balcani e Medio-Oriente (10 dall'Unione Europea e 17 esterni all'Unione) e costituisce quindi il più grande sforzo collaborativo di questo tipo tra i paesi della regione mediterranea. Da ottobre 2010, con l'approvazione di una nuova fase del progetto (Episouth-Plus), il network si è focalizzato sull'aumento della sicurezza sanitaria nell'area del Mediterraneo e del Sud-est Europa, favorendo e rafforzando la preparazione a comuni minacce sanitarie e rischi biologici, sia a livello nazionale che regionale.
 
Episouth-Plus è co-finanziato dall'Ue Dg-Sanco/Each e Dg-Devco/EuropeAid per un totale di 3,9 milioni di euro, insieme con gli istituti di Salute Pubblica e i Ministeri della Salute coinvolti nell'iniziativa. Il progetto riceve anche un contributo finanziario dal Ministero della Salute e un contributo tecnico dall'European Center for Disease Control (Ecdc).

20 novembre 2013
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