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Conferenza famiglia: Giovanardi, biotecnologie tolgono a figli identità certa e materna


Non usa mezzi termini il sottosegretario Carlo Giovanardi nel suo intervento alla conferenza nazionale della famiglia in corso a Milano. Si scaglia contro la scienza e le biotecnologie i cui progressi “possono togliere ai figli il diritto di nascere all’interno di una comunità d’amore con una identità certa e materna”. E la legge 40 la definisce “una diga”. Marino (Pd) intervento “al limite del razzismo”.

08 NOV - “I progressi della scienza e le biotecnologie possono togliere ai figli il diritto di nascere all’interno di una comunità d’amore con una identità certa e materna”. Lo ha detto Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Famiglia, a Milano intervenendo alla Conferenza nazionale della famiglia. L’esponente del Governo ha quindi difeso la legge 40 sulla procreazione assistita che, a suo parere, rappresenta “una diga” la rottura della quale “aprirebbe la porta a inquietanti scenari, tornando a un vero e proprio far west della provetta dove sin dal primo momento il concetto costituzionale di famiglia andrebbe irrimediabilmente perduto”.
 
Sempre con riferimento alla legge 40 Giovanardi ha ricordato che “un referendum ha già confermato la legge che consente di ricorrere alle cosiddette tecniche procreative omologhe e non a quelle eterologhe”.
“Questa scelta però viene contestata da chi in nome del desiderio di genitorialità ritiene lecito e possibile ricorrere all’acquisto dei fattori della riproduzione procurandosi sul mercato materiale genetico in vendita e trovando – ha concluso Giovanardi – terze persone che si prestano o a dare l’utero in affitto o donatori che possano dar vita all’embrione”.
 
Di intervento “discriminatorio e al limite del razzismo” parla il senatore Ignazio Marino (Pd), presidente della commissione di inchiesta sul Ssn, in riferimento all’intervento di Giovanardi.
“Il ministro Giovanardi si preoccupa delle famiglie in modo davvero inusuale. Affermando che debba esserci una identità certa, paterna e materna, traccia di fatto una differenza tra famiglie buone e cattive, tra pure e meno pure. L’intento discriminatorio è al limite del razzismo”.
 
“Vorrei chiedere al ministro Giovanardi – continua Marino – che cosa pensa delle famiglie con figli adottati? Sono vere famiglie o no secondo lui? Che rischio corrono anche se l’identità dei genitori non è biologicamente trasmessa ai figli? E le famiglie in cui i figli sono stati concepiti con la fecondazione assistita?”. L’esponente del Pd si dice molto preoccupato per questa visione “limitata che rischia di descrivere una società da dividere in famiglie di serie A e di serie B. Non ho davvero mai sentito nulla del genere”. E conclude con una rassicurazione per Giovanardi “Vorrei rassicurare il ministro: esistono nel mondo più di quattro milioni di bambini normali, nati con metodo artificiale, più di quattro milioni di coppie normali, che grazie alla scienza hanno potuto realizzare il loro progetto di costituire una famiglia non diversa dalle altre, e più di quattro milioni di donne di hanno potuto vivere l'esperienza straordinaria della maternità”.
 
Per il sottosegretario Eugenia Roccella “le biotecnologie non sono in se una minaccia, ma lo sono se non vengono governate e selezionate”. “Non è detto che tutto ciò che è possibile fare in laboratorio lo si possa fare nella realtà, perchè bisogna considerare quali sono le implicazioni sociali e umane”
La Roccella ha inoltre ricordato che “ci sono alcune pratiche mediche che hanno ricadute sociali estremamente pesanti, e questo lo si vede già in altri paesi”. Il riferimento è alla fecondazione eterologa che pone “due ordini di problemi: l’inevitabile compravendita di ovociti, poiché non esiste la donazione in questo campo, ed il problema della ricerca d’identità e delle origini biologiche da parte dei figli, per i quali si mette in discussione il diritto di avere un padre e una madre”.
 
S.S.

08 novembre 2010
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