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Pediatri: rivedere urgentemente livello di benzo(a)pirene


I pediatri italiani hanno rivolto un appello urgente al Governo affinché riveda “con la massima urgenza” il provvedimento sulla qualità dell’aria in cui viene posticipato al 31 dicembre 2012 il divieto di superamento del livello di 1 nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene. “A rischio cittadini e bambini, specie della zona di Taranto dove c’è la più grande acciaieria d’Europa”.

05 NOV - Nei mesi scorsi il Governo ha approvato un decreto legislativo interministeriale, proposto dal ministero dell’Ambiente, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che posticipa al 31 dicembre 2012 il divieto di superamento del livello di 1 nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene (un idrocarburo policlico aromatico di cui è accertata la cancerogenicità).
 
L’Associazione culturale pediatri (Acp), la Società italiana di Pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) hanno inviato all’Esecutivo un appello urgente affinché “venga rivisto” e si sottolinea “con la massima urgenza” il decreto legge 155 approvato il 13 agosto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre scorso. Secondo i pediatri italiani a rischio c’è la salute dei “cittadini e dei bambini di tutto il Paese” in particolare quelli di “Taranto dove ha sede la più grande acciaieria d’Europa che immette il 98% del benzo(a)pirene presente nel quartiere più vicino”.
 
“Stupisce molto – è scritto nell’appello rivolto dalle tre associazioni a Palazzo Chigi – aver appreso dell’emanazione da parte del Governo di questo decreto legislativo”. Decreto che fi fatto “mantiene ancora per 2 anni i cittadini italiani al rischio di esposizione a livelli elevati di questo pericolosissimo inquinante, svincolando le aziende inquinanti dall’obbligo di abbattere le emisisoni in eccesso. In particolare, mantiene in questa inaccettabile situazione di rischio i cittadini e i bambini di Taranto, città in cui l’acciaieria più grande d’Europa, l’Ilva, immetterebbe secondo i calcoli dell’Arpa Puglia, il 98% del benzo(a)pirene presente nel quartiere più vicino”.
 
L’appello poi finisce con la preoccupazione dei pediatri “La letteratura scientifica dimostra che l’esposizione in gravidanza ad elevati livelli di benzo(a)pirene comporta il rischio di ridurre il Quoziente Intellettivo del neonato, aumenta il rischio di malattie respiratorie del bambino e, poiché il feto può essere fino a 10 volte più suscettibile al danno del Dna, tramite l’esposizione prenatale incrementa di molto il rischio cancerogeno”.
 
S.S.

05 novembre 2010
© Riproduzione riservata

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