Simg su morte Carosino: “Lavoriamo in condizioni difficili e rischiose”
“Una tragedia che fa riflettere. Perdiamo un amico”. Con queste parole Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), commenta la tragedia che è costata la vita del medico parmense, vicepresidente della Simg Emilia Romagna e presidente della sezione Simg di Parma.
25 OTT - "Nella professione del medico di famiglia si integrano i due estremi, da un lato lo sforzo fisico dell’andare al domicilio dei pazienti per visitarli, talvolta in condizioni difficili e pericolose per la propria incolumità, dall’altro l’impegno per elevare costantemente la qualità delle prestazioni. E Claudio Carosino ha saputo incarnare perfettamente lo spirito della nostra professione”. Questa la riflessione e il ricordo di Claudio Cricelli, presidente della Simg, sulla morte del medico di famiglia ucciso ieri, nel corso di una visita, dai colpi di fucile sparati da un suo paziente, un pensionato di Roncole Verdi. “Una morte, assurda, sul lavoro”, afferma Cricelli esprimendo vicinanza alla famiglia.
Il presidente della Simg sottolinea poi come “pochi conoscono quanto sia faticoso il nostro mestiere. Sono molti gli aspetti rischiosi della professione del medico di famiglia, che minacciano l’incolumità fisica dei nostri colleghi. Ci sono stati medici aggrediti, feriti, uccisi mentre svolgevano la loro attività. Non viviamo in un ambiente protetto e per svolgere i nostri compiti frequentiamo case e persone che non sempre conosciamo, affrontando pericoli senza alcuna difesa. Claudio Carosino – ricorda Cricelli - svolgeva questa professione andando in campagna a visitare i propri pazienti, ha dedicato tutta la sua vita all’assistenza e alla promozione della cultura, della formazione dei medici e della ricerca”.
25 ottobre 2010
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