Legge 40. Tribunali contro il divieto di eterologa. Anche Catania si rivolge alla Consulta
A poco più di due settimane dalla sentenza del Tribunale di Firenze, anche il Tribunale di Catania solleva dubbi sulla costituzionalità del divieto di fecondaziona eterologa contenuto nella legge 40.
22 OTT - Un altro caso sulla fecondazione eterologa arriva alla Consulta. A sollevarlo è il Tribunale di Catania, chiamato a giudicare sul ricorso presentato da una coppia che ha chiesto di poter avere un figlio con l'aiuto di un donatore esterno. Proprio come aveva fatto, due settimane fa, il giudice di Firenze, analizzando la richiesta di fecondazione eterologa avanzata da una coppia in cui il partner è affetto da sterilità a causa di alcuni problemi di salute e relative terapie seguite nel corso dell'adolescenza.
Gli estremi per dichiarare incostituzionale il divieto assoluto di fecondazione eterologa ci sono tutti, secondo l'avvocato Marilisa D'amico, che fa parte del collegio di difensori della coppia di Catania. Si tratterebbe, secondo l'avvocato, del rispetto del princpio di uguaglianza e di tutela della salute, già riconosciuto dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo che proprio contro il divieto di fecondazione eterologa ha condannato lo Stato austriaco.
Secondo la Corte europea, infatti, il divieto il divieto assoluto di eterologa in vitro sarebbe incompatibile con gli articoli 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo in cui si richiama alla libertà individuale e al diritto al rispetto della sua vita privata e familiare di ciascuno a meno che tale libertà non rappresenti un pericolo per la sicurezza e il benessere di tutta la società.
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22 ottobre 2010
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