Caso Cucchi. Anaao Lazio: "Medici hanno fatto tutto il possibile"
In una lettera indirizzata alle istituzioni, L'Associazione dei medici dirigenti ritiene "inammissibile continuare a sostenere che i medici non abbiano assistito adegiatamente Cucchi". E il processo è da considerarsi "un evento oggettivamente irrazionale".
26 GIU - Il processo per la morte di Stefano Cucchi “è stato un evento oggettivamente irrazionale”. E’ quanto scrivono l’Anaoo Assomed Lazio e il Tribunale dei diritti e dei doveri del medico in una lettera aperta indirizzata al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati, al Ministro della Giustizia ed al Ministro della Salute.
Il testo sottolinea come dopo quasi quattro anni di processo “è crollato il castello di pesanti accuse costruito dalla Procura di Roma: l’abbandono di un’incapace che è stato lasciato morire deliberatamente, il complotto ed il falso. Ma gli unici colpevoli restano solo i medici ritenuti, alla luce della sentenza di 1° grado, responsabili di omicidio colposo, in una situazione per molti versi oscura ed in assenza di una causa di morte univoca e definitiva”.
E’ per questo che viene giudicato “inammissibile continuare a sostenere che i medici non abbiano assistito adeguatamente Stefano Cucchi e che sia morto di fame e di sete. E’ stato fatto tutto quello che si poteva fare”. Di conseguenza i medici “non possono essere additati come responsabili per contraddizioni e carenze di un sistema istituzionale e carcerario di cui essi rappresentano soltanto l’anello più debole della catena. I medici del Pertini non sono i mostri e gli aguzzini dipinti sin dall’inizio di tutta questa vicenda”.
26 giugno 2013
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