Tutela animali: Martini, pronto il testo unico
Difendere gli animali da maltrattamenti e crudeltà è “segno di una società civile”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, annunciando l'arrivo di un testo unico che armonizzerà tutte le leggi in materia per rendere più efficaci gli interventi di tutela degli animali, sia quelli randagi che di affezione.
11 OTT - “Mentre da una parte abbiamo assistito allo sviluppo di norme evolute ed alla crescita della coscienza civile e della censura morale rispetto ai delitti contro gli animali; dall’altra , purtroppo, la cronaca e gli atti ispettivi che costantemente portiamo avanti ci evidenziano il perpetrarsi di reati e ci costringono ad affrontare una illiceità diffusa su tutto il territorio nazionale”. Questa la situazione descritta oggi dal sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, intervenuta a Perugia a un convegno nazionale sulla tutela giuridica degli animali. Per rendere ancora più efficaci gli interventi a tutela degli animali, il sottosegretario ha annunciato che è già pronto un testo unico che regola l’intera materia.
Il convegno di oggi ha visto per la prima volta istituzioni, magistratura, organi di polizia, servizi veterinari e associazioni di protezione animale confrontarsi insieme “per costruire – come affermato da Francesca Martini - una società civile in cui gli alti valori espressi dal Diritto si possano sostanziare in maniera compiuta nelle relazioni sociali e nell’espletamento dei doveri della Pubblica amministrazione”. Questo perché, ha rilevato il sottosegretario, “se è vero che la tutela giuridica pone le leggi su di un piano di doverosa uniforme applicazione, non possiamo negare le difficoltà che ciascuno di noi affronta, nei diversi ambiti professionali, nell’ottenere il raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso il coordinamento delle varie competenze istituzionali”.
Il sottosegretario ha quindi sottolineato che l’Italia, nel contesto europeo ed internazionale, è tra i Paesi che presenta il maggiore corpus normativo per quanto attiene la tutela degli animali. Esempio emblematico ne è il fatto che siamo stati i primi al mondo ad introdurre il divieto di uccisione degli animali d’affezione, anche se randagi, e quindi il riconoscimento esplicito del valore della loro vita, ponendo le basi per il riconoscimento giuridico degli animali in quanto esseri senzienti e non più “res”.
Tuttavia, restano numerosi i reati “che – ha osservato Martini -, malgrado la flagranza, appaiono in una sorta di “limbo di impunità” che lascia i soggetti maltrattati in balia dei loro aguzzini”. La sfida lanciata oggi dal sottosegretario è quella di rafforzare la messa in rete delle competenze e delle risorse del Ministero della Salute con gli Organi di Polizia Giudiziaria e le Procure affinché questi atti siano perseguiti e gli autori puniti con “pene esemplari” che “svolgano funzione deterrente ed educativa”.
Tra i tanti obiettivi per il futuro, il convegno di oggi ha puntato l’attenzione su due aspetti fondamentali: il dovere di intervento da parte di tutti gli organi competenti ed in particolare quelli di Polizia Giudiziaria e la necessità di salvaguardare la salute ed il benessere dei soggetti maltrattati attraverso il sequestro preventivo e l’affidamento a persone estranee al reato.
In allegato l’intervento integrale del sottosegretario al Convegno
11 ottobre 2010
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