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Contro il cancro, una tassa di 1 euro su sigarette e lampade solari


La proposta dal Congresso dell’European Society of Medical Oncology: avrebbe un effetto dissuasivo e si potrebbero ricavare più 4,5 miliardi di euro l’anno da destinare all’assistenza dei malati oncologici

11 OTT - Aumentare di un euro il prezzo di ogni pacchetto di sigarette e di ogni seduta abbronzante. Una vera e propria “tassa per la salute” per contrastare la diffusione di due fattori di rischio per cancro fra i più radicati e pericolosi, che venga interamente destinata a potenziare gli organici delle oncologie italiane e a ridurre le liste d’attesa. Dalla sola vendita dei tabacchi si potrebbero ricavare 4,5 miliardi di euro l’anno.
È questa la proposta degli oncologi presenta a Milano nel corso del Congresso dell’European Society of Medical Oncology (Esmo).
“Chiediamo al Governo di intervenire come capofila per una misura da estendere poi a tutto il continente. Siamo stati un modello con la legge antifumo del 2005, possiamo esserlo anche per l’introduzione di questo provvedimento che darebbe effetti immediati soprattutto sui giovani”, ha commentato Carmelo Iacono, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).
Nel nostro Paese, come in tutta Europa, la mortalità per cancro è in calo ma cresce inesorabilmente quella da tumore al polmone fra le donne e da melanoma fra gli uomini (+1,5 e +2,6 dal 1998 al 2005).
“Si tratta di due neoplasie per cui la prevenzione può fare davvero la differenza”, ha aggiunto Roberto Labianca, oncologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo e presidente del Comitato italiano del Congresso ESMO 2010. “Invece il consumo di tabacco aumenta, soprattutto nel sesso femminile, e si sottovalutano poi i pericoli di un’esposizione ai lettini abbronzanti, dannosissimi in particolare per i ragazzi”.
Infatti, ha proseguito Labianca, “se usati prima dei 35 anni incrementano del 75% il rischio di sviluppare melanoma. Le campagne di prevenzione non bastano, è necessario andare a “toccare le tasche” dei cittadini, nessuna misura è più valida”.
Che questa sia una strada efficace è confermato anche da uno studio pubblicato sull’American Journal of Public Health, che si riferisce però all’alcol. Lo studio, infatti, dimostra che imporre un aumento dei prezzi rappresenta la mossa più efficace per limitare i costi umani e sanitari della mortalità correlata all’abuso di bevande alcoliche. Raddoppiare le imposte, porterebbe a una riduzione del 35% delle morti totali. “La nostra proposta va oltre e prevede anche una precisa destinazione d’uso per le risorse raccolte”, ha aggiunto Iacono. “La priorità oggi è garantire migliore efficienza a un’oncologia che è già di eccellenza e che è ben radicata nel territorio. Vanno potenziate soprattutto le strutture in sofferenza di personale e questo consentirà anche di garantire un funzionamento ottimale delle apparecchiature diagnostiche, riducendo le liste d’attesa”.
Un primo segnale di apprezzamento alla proposta è stato rilevato attraverso un sondaggio condotto su 300 under 25. L’80 per cento si è dichiarato a favore e anche i fumatori, a sorpresa, il sostegno all’iniziativa non manca. “È un segnale incoraggiante, che indica che abbiamo colto nel segno”, ha commentato Iacono. “La prevenzione va anticipata all’età scolare, anche perché fumo e raggi UVB sono tanto più dannosi quanto più l’esposizione è precoce”. 
 


11 ottobre 2010
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