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Prescrizione medica tra scienza, etica e diritto


Una giornata di lavoro organizzata dalla Scuola di Etica Medica di Rimini per affrontare un nodo centrale dell’attività medica. Relatori Pagni, Bottari e Mottola e tavola rotonda con Renzo (Cao), Milillo (Fimmg), Lavecchia (Anaao) e Cassi (Cimo).

14 MAG - La Scuola di Etica Medica di Rimini, in collaborazione con il locale Ordine dei medici, sta conquistandosi sempre più uno spazio come sede qualificata per approfondire tematiche centrali del mondo sanitario, solitamente affrontate con precipitazione nell’incalzare della politica nazionale e regionale.

L’anno scorso la Scuola di Rimini, con il suo direttore Massimo Montesi, aveva dedicato una giornata di lavori al rapporto tra Economia e sanità e quest’anno ha deciso di sviluppare il tema, analizzando uno degli elementi centrali del sistema sanitario e della stessa attività medica: la prescrizione.

Le relazioni sono state affidate a Domenico Mottola, farmacologo dell’Università di Bologna, per gli aspetti scientifici, ad Aldo Pagni, presidente emerito della Fnomceo, per gli aspetti deontologici, a Carlo Bottari, professore di diritto costituzionale e sanitario sempre a Bologna, per gli aspetti giuridici.

Ne è venuto fuori un quadro assai complesso e articolato, dove alle certezze farmacologiche di Mottola, ad esempio in materia di bioequivalenza tra farmaci branded e “generici”, facevano da contrappunto le riflessioni problematiche di Aldo Pagni, impegnato ad esaminare il farmaco (e dunque la prescrizione) come strumento interno a quella relazione tra medico e paziente divenuta sempre più multiforme, tanto da scatenare, come ha ricordato Bottari, quel fenomeno che va sotto il nome di medicina difensiva che assorbe sempre più risorse del Ssn.

Nella tavola rotonda che ha fatto seguito alle relazioni, il confronto si è fatto più aderente alle problematiche immediate, a cominciare dalla questione della “non sostituibilità”. Se Riccardo Cassi, presidente nazionale Cimo, ha ricordato che in molte Regioni, come la Toscana, ci si sia orientati a un crescente ricorso alla distribuzione diretta post-dimissioni, il vicesegretario nazionale Anaao Mario Lavecchia ha proposto di introdurre una ulteriore accezione del termine appropriatezza, ovvero la “appropriatezza economica”, che è anch’essa necessaria per garantire la sostenibilità del Ssn.

“Spendere bene, curare bene”, ha sintetizzato Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, per descrivere la posizione del sindacato dei medici di famiglia in merito alla questione dei farmaci “generici” e alla loro sostituibilità. “I medici di famiglia sanno che è importante fare attenzione all’uso delle risorse e cercano di porre attenzione a non spendere senza ragione. Ma ancora più importante è curare bene e quindi, se per un determinato paziente, si è scelto un determinato prodotto questo non deve essere sostituito indiscriminatamente. Per questo – ha concluso Milillo – io appongo la dicitura “non sostituibile” anche in caso di farmaci generici, che devono essere proprio quelli adatti al paziente”.
E il ruolo etico dell'appropriatezza potrebbe essere tra i temi analizzati negli incontri della Scuola di rimini, come ha detto salutando il presidente dell'Ordine provinciale Maurizio Grossi.

14 maggio 2013
© Riproduzione riservata

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