Aborto. Aied: “Si faccia come in Puglia con garanzia presenza non obiettori"
La riforma pugliese che prevede la presenza di medici non obiettori all’interno dei consultori è stata definita “un esempio di buona sanità”. Ora l’Associazione italiana per l’educazione demografica chiede di spostare l’attenzione sulle strutture ospedaliere per garantire le Ivg.
31 GEN - “La riforma dei consultori pugliesi che prevede la presenza di medici non obiettori nelle proprie strutture è un esempio di buona sanità, nel rispetto di quanto previsto dalla legge sui consultori e dalla legge 194. La stessa attenzione può e deve essere prestata alle strutture ospedaliere per garantire gli interventi di interruzione volontaria della gravidanza”. Questo il commento dell’Associazione italiana per l’educazione demografica (Aied) in merito alla riforma dei consultori approvata nella Regione Puglia.
“A distanza di 34 anni dall’entrata in vigore della legge 194, l’obiezione di coscienza tra i medici è cresciuta, senza che le istituzioni prendessero provvedimenti in merito - ha denunciato in una nota l’Associazione - in alcune zone della penisola la percentuale di obiettori tocca l'80%, come in Molise, Campania, Sicilia, Bolzano. In Basilicata si raggiunge addirittura l'85,2%".
Alla luce di questa grave situazione, L’Aied e l’Associazione Luca Coscioni a giugno scorso hanno invitato le Regioni ad attivare concorsi pubblici riservati a medici non obiettori per garantire il servizio di interruzione volontaria della gravidanza. “Ad oggi però - conclude la nota - ancora non è stata data alcuna risposta”.
31 gennaio 2013
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