Aborto. Continua il calo: 6.443 interventi in meno nel 2011. La nuova relazione al Parlamento
La conferma nell'ultima Relazione annuale sullo stato di attuazione della legge 194, inviata questa mattina dal ministro Balduzzi. Scende anche il tasso di abortività. Il valore italiano è tra i più bassi di quelli osservati nei Paesi industrializzati. L'introduzione di Balduzzi. La relazione. Le tabelle.
09 OTT - Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha firmato e inviato questa mattina ai Presidenti del Senato e della Camera la Relazione in cui vengono illustrati i dati preliminari per l’anno 2011 e i dati definitivi relativi all’anno 2010 sull’attuazione della legge n. 194 del 1978, che stabilisce norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).
I dati sono stati raccolti dal Sistema di Sorveglianza Epidemiologica delle IVG, che vede impegnati l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il Ministero della Salute e l’Istat da una parte, le Regioni e le Province autonome dall’altra.
Nel 2011 sono state effettuate 109.538 IVG (dato provvisorio), con un decremento del 5,6% rispetto al dato definitivo del 2010 (115.981 casi) e un decremento del 53,3% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’IVG (234.801 casi).
Il tasso di abortività (numero delle IVG per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni), l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all’IVG, nel 2011 è risultato pari a 7,8 per 1.000, con un decremento del 5,3% rispetto al 2010 (8,3 per 1.000) e un decremento del 54,7% rispetto al 1982 (17,2 per 1.000). Il valore italiano è tra i più bassi di quelli osservati nei Paesi industrializzati.
“I dati - ha commentato il ministro Balduzzi - evidenziano che nel nostro Paese prosegue la tendenza alla diminuzione del numero di IVG e quindi del tasso di abortività e che nella grande maggioranza dei casi il ricorso a questo intervento rappresenta l’ultima scelta, essendo stati tentati prima metodi per evitare gravidanze indesiderate. La riduzione percentuale di aborti ripetuti è la più significativa dimostrazione del cambiamento nel tempo del rischio di gravidanze indesiderate, poiché, se tale rischio fosse rimasto costante nel tempo, si sarebbero avute attualmente percentuali doppie rispetto a quelle osservate".
"La sostanziale riduzione dell’aborto clandestino e l’eliminazione della mortalità e morbilità materna ad esso associata - ha aggiunto - si accompagnano con la riduzione dell’IVG, ottenuta anche grazie alla promozione di un maggiore e più efficace ricorso a metodi di procreazione consapevole, alternativi all’aborto, secondo gli auspici della legge".
"La promozione della procreazione responsabile costituisce la modalità più importante per la prevenzione dell’aborto. Per conseguire tale obiettivo - scrive ancora Balduzzi nella Relazione - è importante potenziare la rete dei consultori familiari, che costituiscono i servizi di gran lunga più competenti nell’attivazione di reti di sostegno per la maternità, in collaborazione con i servizi sociali dei comuni e con il privato sociale. Specifica attenzione dovrà anche essere posta verso i gruppi di donne straniere a maggior rischio di ricorso all’IVG con specifici interventi di prevenzione che tengano conto anche delle loro diverse condizioni di vita, di cultura e di costumi.”
09 ottobre 2012
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