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La prevenzione degli errori. Il ruolo dei pazienti


11 MAG - Secondo gli esperti intervenuti al 4° Congresso SISQT, il segreto per migliorare le cure e contenere gli errori clinici è una maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni riguardanti la propria salute. Ecco perché o pazienti possono e devono fare la loro parte per ridurre il rischio di sviste e incidenti.
Un comportamento vigile e attento è il prezioso contributo che i pazienti possono dare alla lotta contro l’errore clinico, tanto che la Società ha provato a dare qualche consiglio all’utenza:
 
 1. Come prima cosa il paziente deve capire e farsi capire fornendo ai medici tutte le informazioni sul suo stato di salute. Ogni qual volta si reca in ambulatorio, ad esempio, deve essere sempre provvisto degli esami più recenti o della lista dei farmaci che sta assumendo. Il 15% degli errori medici, infatti, è proprio di tipo farmacologico;
 
2. Fare attenzione quando un medico prescrive una medicina è fondamentale. Può capitare infatti che il farmacista fornisca al paziente un farmaco diverso da quello indicato, semplicemente per distrazione o per difficoltà a comprendere la grafia del medico.     Meglio dunque chiedere al medico di scrivere nel modo più chiaro possibile e, dato che il foglio della ricetta resta al farmacista, farsi lasciare un promemoria con le modalità di assunzione;
 
3. È bene poi che tra medico e paziente si instauri un rapporto privilegiato che permetta al paziente di esprimere i propri dubbi e chiedere spiegazioni senza timori. Gli errori sono molto più frequenti quando medico e paziente comunicano poco e male;
 
4. Domandare a medici e infermieri se si sono lavati le mani può essere una buona pratica: dalle 400 alle 800mila persone, infatti, contraggono infezioni in ospedale;
 
5. Prima di sottoposi ad un intervento chirurgico, bisogna accertarsi che ciò che verrà fatto in sala operatoria sia molto chiaro al paziente e ai medici che eseguiranno l’intervento;
 
6. Una volta ricoverato in ospedale il paziente deve immediatamente indossare il braccialetto identificativo, che oltre a facilitarne l’identificazione, garantirà maggiore sicurezza nel processo diagnostico-terapeutico;
 
7. Una volta terminata la degenza in ospedale, al paziente dovrà essere rilasciata una lettera di dimissioni comprensibile, da consegnare al proprio medico di famiglia, per evitare qualsiasi tipo di disallineamento tra Ospedale e MMG, soprattutto per quanto riguarda le terapie da seguire nel periodo di post-ospedalizzazione.

11 maggio 2012
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