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Coronavirus. De Luca: “In Campania non ci sono contagiati. No chiusura scuola. Confermata la partita Napoli-Barcellona”

Il presidente della Regione annuncia che “sono in via definizione delle linee guida regionali per Asl e Comuni. Ci vuole grande senso di responsabilità e spirito nazionale. Siamo attentissimi, non distratti, ma sulla base della ragionevolezza”. Il presidente della giunta chiede ai sindaci di “non procedere con atti unilaterali, ma di comunicare immediatamente situazioni o casi sospetti”.

24 FEB - “In Campania ad oggi non ci sono contagiati accertati. Non esiste un'emergenza in Campania. Sono in via definizione delle linee guida regionali per Asl e Comuni. Ci vuole grande senso di responsabilità e spirito nazionale. Siamo attentissimi, non distratti, ma sulla base della ragionevolezza”. Lo ha detto, in conferenza stampa, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca,  che oggi ha firmato l'ordinanza per la gestione del coronavirus.

Il presidente ha poi spiegato che “ci sono delle ordinanze sindacali che riguardano la chiusure di scuole, a Buccino nel Salernitano, a San Giuseppe Vesuviano e altre. Daremo indicazioni ai sindaci di non procedere, chiaramente sono linee guida e non atti autoritativi”. De Luca lancia quindi un richiamo ai sindaci a “non procedere con atti unilaterali, ma di comunicare immediatamente situazioni o casi sospetti".

“Siamo pronti - ha detto De Luca - anche per i posti letto riservati in caso di positività ai controlli. Moltiplicheremo i punti di verifica con i tamponi nelle strutture ospedaliere attrezzate”. “Il massimo è stato messo in campo e vi saranno misure proporzionate all'evoluzione del problema. Se in una regione dove non c'è un contagio accertato assumiamo decisioni clamorose il segnale è quello di uan tragedia totale, chiudiamo l'Italia. La situazione è in continuo aggiornamento, ma per il momento non abbiamo emergenza e contagiati”.

Il presidente ha poi spiegato che non ci sono neanche problemi di “disponibilità”. “Il Cotugno ad oggi fa 10 tamponi al giorno e può arrivare a 200. Avremo un ulteriore acquisto di tamponi e per quanto riguarda le mascherine ne abbiamo 500 mila, possiamo girare mascherati per un anno in tutta la regione Campania. Non dovremmo avere problemi anche in relazione alla desertificazione del mercato del materiale perché c'è sempre qualcuno che specula”.

A questo riguardo, De Luca ha riferito sulla “disponibilità delle farmacie a preparare soluzioni equivalenti da fornire quasi gratuitamente alla sanità regionale per operazioni di disinfezione delle mani. Saremo in grado di contrastare le speculazioni se questo accordo con le farmacie va avanti”.
 
E ancora, ha aggiunto “dalla prossima settimana sarà pronto il San Paolo, da oggi il San Sebastiano a Caserta, il Ruggi a Salerno, il Moscati ad Avellino. Aumenteremo i punti informativi nei porti e inoltre abbiamo verificato al disponibilità di centinaia di medici, volontari e Croce Rossa, per gestire un lavoro di contenimento che consiste nell’individuare con chi è venuto in contatto il malato e isolare gli eventuali contagiati”. Allertate le strutture militari per ospitare eventuali casi di contagio da mettere in quarantena.


Per quanto riguarda i mezzi di trasporto pubblico “l'indicazione del ministero èdi non procedere a dotare di mascherine in maniera del tutto immotivata. Altrimenti dovremmo dotare di Amuchina, mascherine e disinfettanti tutta l’Italia”. Il presidente ha quindi sottolineato la necessità di garantire la sicurezza di chi è “particolarmente esposti che, in questo caso, è il personale medico che sono in frontiera”.
 
Dal presidente della Regione, dunque, un invito alle buone pratiche ma anche a vivere con la "tranquillità". In questo senso un segnale arriva dalla partita di calcio in programma domani: "Abbiamo un incontro di calcio che richiamerà decine di migliaia di persone, l'orientamento nazionale è far svolgere tranquillamente la partita Napoli-Barcellona di Champions League", ha detto De Luca.

Da De Luca, poi, un appello a “non ingolfare il numero verde attivato da 20 giorni sul Coronavirus. Nei casi sospetti e nelle richieste di accertamento bisogna rivolgersi al 118 o ai medici di medicina generale, non al numero verde che è informativo”.

24 febbraio 2020
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