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Contro le aggressioni ai sanitari misure concrete di vigilanza

18 MAR - Gentile direttore,
ieri sera dopo le ore 20 ad inizio turno un nostro collega è stato vittima presso il pronto soccorso dell'ospedale Loreto Mare di Napoli di aggressione fisica ingiustificabile  che ha coinvolto anche un infermiere ed una guardia giurata. Al termine della quale sono stati refertati con prognosi il collega e gli altri aggrediti ed è risultato distrutto il computer della Asl e la stampante per i referti clinici, oltre a distruzione di soluzioni fisiologiche ed altro come riportato dal quotidiano Il Mattino di Napoli.
 
Il personale medico maggiormente esposto a tale rischio è quello dei  medici di pronto soccorso, del 118 e dei servizi di continuità assistenziale (ex guardia medica). Tutti i  colleghi hanno durante la  carriera subito vari tipi di   aggressioni che molto spesso grazie alla calma, alla alta professionalità e lucidità dei medici  ormai  esperti  e che lavorano in questi presidi da molti anni  si riescono a gestire prima che inizi una azione violenta irreversibile.
 
Il Sindacato dei Medici Italiani della Asl Napoli 1 centro nel  condannare l'ennesima aggressione subita  dai medici  chiede che vengano adottate dalle istituzioni ulteriori misure di sicurezza per i medici in servizio.
 
E' necessario predisporre una ulteriore vigilanza da parte delle forze dell'ordine presso i presidi notoriamente a rischio e dotare il 118 di strumentazioni tecnologiche gps  che consentano alla pattuglia interforze più vicina di scortare la ambulanza in caso di necessita.
 
In un periodo di crisi  economica il medico di prima linea (p.s.,118 e guardia medica) che è di fatto  un  alleato del cittadino  e che lotta  insieme al cittadino per garantire la salute a tutte le ore del giorno e della notte  anche senza i mezzi necessari viene visto purtroppo negli ultimi tempi  da alcuni come il responsabile dei tagli alla sanità pubblica ed ai servizi e quindi viene identificato come  bersaglio di  aggressioni.
 
Lo Smi che è presente in modo capillare in tutto il territorio della Regione Campania e proprio nei presidi "a rischio" propone ai suoi iscritti un osservatorio sanitario nominato  "medici sentinella  contro le aggressioni" in modo tale da effettuare un monitoraggio su tutto il territorio degli atti di aggressione che si verificano quotidianamente in tutti i presidi tanto  al fine di formulare un report da inviare poi agli ordini professionali  dei medici della Campania, alla Regione, alle Prefetture ed ai comitati permanenti della sicurezza pubblica.
 
E' necessario purtroppo ricordare che anche i medici sono lavoratori e quindi vanno applicate per loro  tutte le norme e tutele  previste per la sicurezza dei lavoratori prima che come avvenuto tristemente in altre parti di Italia possa accadere l'irreparabile.
 
Dott. Ernesto Esposito
Segretario Aziendale Smi
Asl Napoli 1 centro

18 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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