Napoli. Paziente muore, personale del 118 picchiato dai familiari
Hanno tentato di rianimare la donna, di 60 anni, per circa mezza ora, per poi constatarne il decesso della donna. A quel punto i familiari della paziente si sono scagliati contro la dottoressa, l'infermiere e l'autista dell'ambulanza. Fermati dalla polizia. Il M5S chiede alla Regione “più mezzi e attrezzature per garantire la sicurezza degli operatori del 118”.
13 OTT - Dottoressa, infermiere ed autista dell’ambulanza del 118 picchiati con calci, pugni e schiaffi e uno di loro sporto da una balconata al secondo piano della palazzina dove si erano recati per soccorrere una donna di 60 anni. È accaduto a Napoli. Autori delle violenze, riferisce il
Mattino, sono stati i familiari e i conoscenti della donna che, dopo circa mezz’ora di tentativi di rianimazione, era stata dichiarata morta dagli operatori del 118. A fermare le violenze sarebbe stata una volante della polizia intervenuta sul posto.
“Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai medici, operatori e al personale del 118 brutalmente aggrediti e condanniamo con fermezza le violenze augurandoci che le forze dell’ordine possano al più presto identificare i colpevoli”, afferma in una nota la consigliera regionale
Valeria Ciarambino, componente della Commissione sanità, che riferisce di almeno un altro episodio di violenza a danno del personale del 118 accaduto nella stessa notte sempre a Napoli.
“Continuano a lavorare con grandissima dedizione e abnegazione in condizioni che diventano sempre più difficili – prosegue Ciarambino - rappresentano la prima linea di un’assistenza sanitaria che in Campania sprofonda sempre più ai minimi termini al punto da esasperare gli stessi cittadini”. “Chi lavora nel 118 e soprattutto a Napoli rischia la propria incolumità fisica - sottolinea - a tal proposito chiediamo alle forze dell’ordine maggiore attenzione e tutela degli operatori”.
“In tante occasioni abbiamo denunciato le criticità del fondamentale servizio del 118 - continua - e proposto soluzioni come l’adeguamento dei mezzi di soccorso in termini di numero di ambulanze rispetto al territorio e al numero di abitanti, la dotazione strumentale necessaria come gli elettrocardiografi a bordo oppure apparecchi per trattare le vie aeree”. “C’è poi il capitolo dell’età media degli operatori superiore ai 60 anni - prosegue – l’assenza di una centrale unica di coordinamento”.
Ciarambino chiede quindi “alla politica di questa Regione e al commissario Polimeni che intervenga in maniera energica e definitiva sulla rete delle emergenze in Campania e in particolare sulla città di Napoli”.
13 ottobre 2016
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