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Giovedì 13 OTTOBRE 2016
Napoli. Paziente muore, personale del 118 picchiato dai familiari

Hanno tentato di rianimare la donna, di 60 anni, per circa mezza ora, per poi constatarne il decesso della donna. A quel punto i familiari della paziente si sono scagliati contro la dottoressa, l'infermiere e l'autista dell'ambulanza. Fermati dalla polizia. Il M5S chiede alla Regione “più mezzi e attrezzature per garantire la sicurezza degli operatori del 118”.

Dottoressa, infermiere ed autista dell’ambulanza del 118 picchiati con calci, pugni e schiaffi e uno di loro sporto da una balconata al secondo piano della palazzina dove si erano recati per soccorrere una donna di 60 anni. È accaduto a Napoli. Autori delle violenze, riferisce il Mattino, sono stati i familiari e i conoscenti della donna che, dopo circa mezz’ora di tentativi di rianimazione, era stata dichiarata morta dagli operatori del 118. A fermare le violenze sarebbe stata una volante della polizia intervenuta sul posto.

“Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai medici, operatori e al personale del 118 brutalmente aggrediti e condanniamo con fermezza le violenze augurandoci che le forze dell’ordine possano al più presto identificare i colpevoli”, afferma in una nota la consigliera regionale Valeria Ciarambino, componente della Commissione sanità, che riferisce di almeno un altro episodio di violenza a danno del personale del 118 accaduto nella stessa notte sempre a Napoli.

“Continuano a lavorare con grandissima dedizione e abnegazione in condizioni che diventano sempre più difficili – prosegue Ciarambino - rappresentano la prima linea di un’assistenza sanitaria che in Campania sprofonda sempre più ai minimi termini al punto da esasperare gli stessi cittadini”. “Chi lavora nel 118 e soprattutto a Napoli rischia la propria incolumità fisica - sottolinea - a tal proposito chiediamo alle forze dell’ordine maggiore attenzione e tutela degli operatori”.

“In tante occasioni abbiamo denunciato le criticità del fondamentale servizio del 118 - continua - e proposto soluzioni come l’adeguamento dei mezzi di soccorso in termini di numero di ambulanze rispetto al territorio e al numero di abitanti, la dotazione strumentale necessaria come gli elettrocardiografi a bordo oppure apparecchi per trattare le vie aeree”. “C’è poi il capitolo dell’età media degli operatori superiore ai 60 anni - prosegue – l’assenza di una centrale unica di coordinamento”.

Ciarambino chiede quindi “alla politica di questa Regione  e al commissario Polimeni  che intervenga in maniera energica e definitiva  sulla rete delle emergenze  in Campania e in particolare sulla città di Napoli”.

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