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L'accusa del M5S: “Nomine con i pizzini, De Luca usa stesso metodo dei boss. Coscioni si dimetta”

A denunciarlo è Valeria Ciarambino, membro della Commissione Sanità, commentando la notizia del ritrovamento di un ‘pizzino’ nel corso di una perquisizione a Nello Mastursi, ex capo di segreteria e factotum del Presidente De Luca finito nei guai. Il pizzino - come riportano gli organi di stampa - sarebbe stato consegnato da Enrico Coscioni, consigliere del governatore ‘per i temi attinenti alla sanità’ e finito a sua volta sotto indagine. 

13 SET - “In Campania i vertici delle Asl e delle aziende ospedaliere vengono scelti su ‘suggerimento’ di ‘pizzini’, proprio come fanno i boss di Cosa nostra quando devono comunicare decisioni importanti agli affiliati”. Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, membro della Commissione Sanità, commentando la notizia del ritrovamento di un ‘pizzino’ nel corso di una perquisizione a Nello Mastursi, ex capo di segreteria e factotum del Presidente De Luca finito nei guai.
 
Il pizzino - come riportano gli organi di stampa - sarebbe stato consegnato da Enrico Coscioni, consigliere del governatore ‘per i temi attinenti alla sanità’ e finito a sua volta sotto indagine.
 
“Ora comprendiamo meglio perché il presidente De Luca in sette giorni si fece approvare con un colpo di mano una nuova legge sulle nomine accentrando tutte le scelte nelle sue mani - attacca - e disconoscendo la sua stessa legge del dicembre scorso, che seguiva grosso modo la legge Madia. Quello che noi soli avevamo denunciato, opponendoci in ogni modo a quella legge scandalosa sia in Consiglio regionale che in Parlamento, è esattamente il quadro allarmante che sta emergendo: la spartizione politica della sanità pubblica, senza nessuna garanzia di trasparenza, il diritto alla salute dei campani soffocato da un sistema di potere di cui il presidente della Regione è il terminale esecutivo”.
 
“Ci opponemmo a quella legge trappola addirittura scrivendo una lettera al presidente della Repubblica - spiega Ciarambino - ora alla luce delle indagini comprendiamo meglio perché De Luca, contraddicendo il Governo Renzi e le linee guida contenute nella legge Madia, rovesciò il tavolo. Il sistema di potere di De Luca non ammette intoppi - prosegue - se una legge ostacola, blocca, crea problemi quella legge viene cancellata e se ne rifà un’altra ad personam”. “La nostra regione è stritolata da un blocco di potere - aggiunge - in particolare il settore della sanità pubblica è in ostaggio delle clientele e della corruzione, un metodo applicato tanto dalla sinistra quanto dalla destra, come dimostra anche il rinvio a giudizio della De Girolamo”.
 
“Chiediamo le immediate dimissioni di Coscioni, un consigliere personale strapagato con soldi pubblici, su cui pesano ombre gravissime, e l'azzeramento di tutte le nomine fatte da De Luca perché illegittime - conclude Ciarambino - bisogna applicare la legge Madia come si fa nel resto d’Italia”.

13 settembre 2016
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