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La Campania e i medici. No alle stabilizzazioni selvagge. Chiediamo regole chiare e giuste 

07 AGO - Gentile Direttore,
vorrei approfittare del suo spazio per ringraziare l'Onorevole Raffaele Calabrò per la sensibilità che ha dimostrato nei miei riguardi e nei confronti di coloro che, come me, lottano da anni per tornare a lavorare in Campania. L'Onorevole Calabrò ha, infatti, compreso totalmente la mia sofferenza, il mio disagio e gli sono grata per questo, perché mi ha dimostrato di essere prima che politico, un medico e, pertanto, vicino alle problematiche dei cittadini ed operatori del Ssn. Mi rivolgo, pertanto, ancora una volta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed ai Consiglieri della Regione Campania, facenti parte di tutti gli schieramenti politici. A nome di tutti i miei colleghi medici, infermieri e tecnici che vivono come me il dramma dell'“esilio forzato”, chiediamo a Costoro di mettersi una mano sul cuore e di impedire in Campania le stabilizzazioni selvagge dei precari e dei contrattisti atipici ovvero coloro che non rientrano nel personale strutturato delle Asl (Sumai, lavoratori del comparto che lavorano nelle strutture del Ssn tramite agenzie interinali, lavoratori con contratti co.co.pro), ma di rispettare il Decreto Ministeriale, il posto di lavoro a tempo indeterminato va guadagnato con sacrificio e preparazione, vincendo un regolare concorso pubblico nazionale! Ci rivolgiamo all'Onorevole Calabrò e gli chiediamo di farsi portavoce in Parlamento ed in Regione Campania delle nostre legittime richieste.

Sarebbe opportuno, che contemporaneamente alla stabilizzazione dei precari (coloro che al momento hanno i requisiti di Legge ed attraverso procedure di  concorso pubblico nazionale) ci fosse prioritariamente lo scorrimento delle graduatorie di mobilità interregionali vigenti fino ad esaurimento delle stesse e che tali graduatorie fossero utilizzabili anche da altre Asl, Ao, Irccs Campane che ancora devono provvedere ad indire avvisi pubblici di mobilità; in alternativa, per le Aziende che non hanno provveduto ancora ad indire bandi di mobilità, la possibilità di indire un avvisi pubblici di mobilità extra-regionali con Graduatorie Regionali.

Inoltre, chiediamo che si evitino, laddove possibile, bandi di mobilità interregionali discriminatori (procedure di mobilità para-concorsuali, prove scritte a quiz, limiti di età, esperienze pregresse in reparti specifici ,soprattutto, per le figure dove non è richiesta una specializzazione come quella degli infermieri). Siamo, infatti, dei professionisti del settore sanitario con ampia esperienza e preparazione e non meritiamo questo genere di “umiliazioni”! Il nostro concorso lo abbiamo già vinto.  

Ancora, se fosse possibile, sarebbe opportuno evitare di introdurre come requisito di partecipazione, la presentazione obbligatoria del nulla osta preventivo in modo da dare a tutti la possibilità di partecipare agli avvisi di mobilità.

Vorrei concludere questa lettera ringraziando Quotidiano Sanità, che in modo impeccabilmente imparziale dà voce a tutti, in particolare in questo caso a tutti coloro che da anni chiedono di tornare a lavorare di diritto a casa propria, in Campania.

Serena Caprio
Dirigente Medico

07 agosto 2015
© Riproduzione riservata

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