Covid. Spirlì: “Per la Calabria serve un intervento straordinario”
Intervistato a Un giorno a Pecora: “La sanità calabrese patisce una debolezza da oltre 20 anni, è commissariata da quasi 11. Prima ci sono stati dei veri e propri ladrocini da chissà quanti decenni. In questi giorni sono a Roma per chiedere al governo la possibilità di coprire questa voragine con un intervento straordinario. È l’unica possibilità, altrimenti nessun commissario riuscirai mai a ricostruire”.
17 MAR - “Ora siamo arancioni, fino a ieri eravamo intorno ai 200 contagi, anche se la media si è un po’ alzata. Non credo che riusciremo a cambiare colore troppo presto e mi auguro che non sarà verso il rosso. Sono un po’ preoccupato perché la variante inglese è arrivata anche in Calabria”. Lo ha detto a
Rai Radio1, ospite di
Un Giorno da Pecora, il presidente della regione Calabria
Nino Spirlì.
“La sanità calabrese - ha aggiunto - patisce una debolezza da oltre 20 anni, è commissariata da quasi 11. Prima ci sono stati dei veri e propri ladrocini da chissà quanti decenni. In questi giorni sono a Roma, e lo dico pubblicamente, per chiedere al governo la possibilità di coprire questa voragine con un intervento straordinario. È l’unica possibilità, altrimenti nessun commissario riuscirai mai a ricostruire”.
“
Questo incide sull’aver fatto il 68% dei vaccini nella sua regione?”, gli è stato chiesto. “Incide tutto - ha detto Spirlì - quando si parla di Sanità: abbiamo un minor numero di personale, non avendo avuto assunzioni né turnover per anni”.
In merito alla situazione nelle scuole, Spirlì ha detto che “anche quella è stata manovrata in maniera sbagliata, c’è la necessità di prevenire. Un mese e mezzo fa avevo proposto chiusura di due settimane, per iniziare la vaccinazione del personale scolastico e poi aprire man mano le scuole, fermo restando che ci sarebbe potuto scappare una terza settimana di Dad. Ora siamo con una mia ordinanza fermata dal Tar, per cui elementari e medie sono aperte, e il numero contagi aumentato in maniera esponenziale, mentre le superiori sono metà e metà. Fosse per me - ha concluso Spirlì a
Rai Radio1 - le chiuderei per altre due settimane per finire la vaccinazione che sta andando avanti”.
17 marzo 2021
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