Spirlì visita l'ex ospedale di Cariati: “Basta abbandono”
Alla base del sopralluogo l’idea che “non è solo questione di riaprire o chiudere un ospedale: ci sono l’urgenza e la necessità di riportare la salute, e la sanità stessa, in queste terre”. Spirlì ha visitato alcuni ambienti del presidio, oggi Centro di assistenza primaria territoriale. Tutti servizi che – è stato detto durante il sopralluogo – hanno bisogno di essere potenziati con nuovo personale e attrezzature.
13 GEN - “Gli anni contrassegnati dal silenzio della Regione devono trovare finalmente una fine. Non è solo questione di riaprire o chiudere un ospedale: ci sono l’urgenza e la necessità di riportare la salute, e la sanità stessa, in queste terre”. Queste le parole, rilanciate da un comunicato della Regione Calabri, che il presidente facente funzioni,
Nino Spirlì, ha pronunciato nel corso della visita nell’ex ospedale di Cariati, oggi Capt (Centro di assistenza primaria territoriale).
"Sono qui – ha aggiunto – a rappresentare tutta la Giunta e l’intero apparato politico-istituzionale della Calabria in un territorio che non può e non deve continuare a essere abbandonato a se stesso. C’è la necessità di mettere gli abitanti di questa fetta di Calabria alla pari con tutti gli altri e in una condizione di tranquillità”. “Dobbiamo attivare – ha proseguito il presidente ff – la parte iniziale dell’assistenza, quella sul territorio, perché a fare i grandi progetti sulla carta, che poi non vengono mantenuti, sono bravi tutti. Noi dobbiamo tornare qui con la zappa, a seminare la tutela della salute".
Il presidente Spirlì è arrivato a Cariati nel primo pomeriggio di ieri. Presenti i consiglieri regionali
Giuseppe Graziano e
Pietro Molinaro. Ad accogliere Spirlì, il sindaco della citt
à, Filomena Greco, diversi primi cittadini del comprensorio, il direttore del distretto Jonio Sud dell’Asp di Cosenza,
Antonio Graziano, oltre ai medici e ai due coordinatori del Capt di Cariati,
Alessandro Galati e
Giovanna Izzo. Spirlì ha visitato alcuni ambienti del presidio che comprende Punto di primo intervento, Rsa medicalizzata, ambulatorio di cardiologia, ambulatori polispecialistici, laboratorio analisi, centro di salute mentale, emodialisi, radiologia e assistenza domiciliare integrata. Tutti servizi che – è stato detto durante il sopralluogo – hanno bisogno di essere potenziati con nuovo personale e attrezzature.
13 gennaio 2021
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