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Locri. Sospeso primario accusato di truffa, peculato, false attestazioni e rifiuto di atti d’ufficio   

Il dirigente medico avrebbe sottratto sistematicamente e per fini personali un ecografo in dotazione al reparto ospedaliero da lui diretto, donato dalla collettività locrese, per esercitare (pur avendo un rapporto di lavoro esclusivo con il Ssn) attività professionale extra-moenia non autorizzata presso alcuni studi medici privati, attestando falsamente all’ASP di Reggio Calabria di trovarsi, invece, presso l’Ospedale di Locri per rendere “prestazioni aggiuntive”. Le somme indebitamente percepite dal medico ammontano a 40.532 euro tra “prestazioni aggiuntive” e “indennità di esclusività”.

10 GEN -

I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione, negli scorsi giorni, ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari reali nei confronti di un primario in servizio presso l’ospedale di Locri, indagato per i reati di peculato, truffa a danno dello Stato, false attestazioni e rifiuto di atti d’ufficio. A seguito dell’esecuzione della misura cautelare reale e dell’interrogatorio di garanzia, su richiesta della Procura della Repubblica di Locri, il G.I.P. presso il locale Tribunale ha emesso un provvedimento che dispone la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione medico-sanitaria per la durata di 12 mesi nei confronti dell’indagato.

L’operazione scaturisce dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Locri da cui è emerso che che il dirigente medico indagato avrebbe sottratto sistematicamente e per fini personali un ecografo in dotazione al reparto ospedaliero da lui diretto, donato dalla collettività locrese.

Il primario, infatti, spiegano le Fiamme Gialle in una nota, “pur essendo legato all’A.S.P. di Reggio Calabria da rapporto di lavoro esclusivo, avrebbe esercitato attività professionale extra-moenia non autorizzata presso alcuni studi medici privati, utilizzando l’ecografo del reparto ospedaliero che dirigeva ed attestando falsamente all’ASP di Reggio Calabria di trovarsi, invece, presso l’Ospedale di Locri per rendere “prestazioni aggiuntive”. Infatti, l’ASP di Reggio Calabria, in virtù di una specifica scelta del medico, corrispondeva allo stesso professionista indagato anche la c.d. “indennità di esclusività”, un emolumento accessorio previsto a favore di tutti i dirigenti medici che scelgono di prestare la propria attività professionale esclusivamente a favore dell’ASP di appartenenza”. Al momento le somme indebitamente percepite dal medico ammontano a 40.532 euro, tra “prestazioni aggiuntive” e “indennità di esclusività”.


Dalle indagini è emerso, inoltre, che in una specifica circostanza, il primario, pur essendo in turno di “disponibilità”, si sarebbe indebitamente rifiutato di intervenire in ausilio di altro dirigente medico del reparto ospedaliero da lui diretto che ne aveva richiesto l’intervento per gestire un’emergenza relativa a una paziente.

I Finanzieri hanno sorpreso il medico in flagranza mentre stava visitando un paziente presso un noto studio privato della provincia utilizzando il predetto apparecchio.



10 gennaio 2025
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