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Aggressioni in sanità. In Calabria 32 casi nel 2023

Negli scorsi giorni un evento per approfondire il fenomeno, valutandone le cause e avanzando proposte per prevenirlo. Tra queste, l'istituzione della figura di un facilitatore della comunicazione fra i pazienti e i familiari, ma anche dotare medici ed infermieri di bodycam. Si punta inoltre alla formazione del personale sia su come prevenire gli eventi sia per sottolineare che “fare ognuno bene il proprio lavoro è il modo giusto per dare risposte”.

04 DIC - Nel 2023, in Calabria, si sono verificati 32 episodi di violenza contro operatori sanitari nel settore pubblico, che hanno coinvolto in totale 39 operatori. In 20 casi si è trattato di una vera e propria aggressione fisica, verbale in altri 22 e in quattro episodi contro le cose. La situazione delle aggressioni contro il personale sanitario in Italia è ormai un fenomeno che desta seria preoccupazione, con un impatto che colpisce in particolar modo il Sud. I numeri del l’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie parlano di oltre 16.000 episodi di violenza a livello nazionale. Il problema non va affrontato solo il 12 marzo, giorno in cui si celebra la giornata nazionale per la prevenzione della violenza in sanità. Ecco perché il Comune di Pizzo Calabro, la CISL e Federsanità ANCI Calabria, hanno promosso, negli scorsi giorni a Pizzo Calabro, un convegno dal titolo “Lavorare in sicurezza in sanità, Working Safely in Healthcare”.

“Un importante momento di confronto su un tema preoccupante, fra autorevoli relatori che hanno sviscerato il problema, valutandone le cause, ma soprattutto, esprimendo proposte per poterlo prevenire”, spiega Federsanità Anci Calabria in una nota.

Fabrizio D’Alba, presidente di Federsanità Nazionale, nel suo intervento di apertura ha plaudito all’evento organi e espresso l’impegno a farsi portavoce nazionale di quei suggerimenti che potranno essere utili a dare il via a nuove azioni “che non possono essere solo di repressione e condanna”, sottolinea la nota.

Il Sindaco di Pizzo Calabro Sergio Pititto, padrone di casa, oltre ad aprire i lavori, portando i saluti della città, ha puntualizzato il ruolo importante della sanità territoriale, che deve essere il primo approccio e che se totalmente operativa nei vari livelli, può sgravare i PS dall’enorme carico dato dai codici bianchi.

Fra i relatori il presidente di Federsanità ANCI Calabria Giuseppe Varacalli, sempre attento a voler trattare temi che colpiscono sia la sfera sanitaria che quella sociale ritenendo le stesse, unite indissolubilmente. Una proposta interessante viene esposta da Varacalli che poi verrà ripresa da altri, ovvero, la necessità di una figura intermedia, che potremmo chiamare facilitatore, che tenga il collegamento, la comunicazione, fra i pazienti ed i familiari.

L’ intervento di Antonio Graziano Vicepresidente di Federsanità nazionale e DG dell’ASP di Cosenza, ha rappresentato a pieno la grande attenzione a voler tutelare il personale sanitario con azioni concrete, come ad esempio il dotare medici ed infermieri di bodycam che possono esser deterrente per i violenti, ma anche la necessità di poter promuovere corsi di formazione, necessità ribadita prima dal presidente dell’Ordine dei Medici di Vibo Valentia, Vincenzo Natale e poi da Tonino Russo segretario Generale della CISL Calabria. Una formazione che preveda la capacità di approccio di medici ed infermieri, con i pazienti e con i parenti dei pazienti che sia empatica, comprensiva dei disagi psicologici di chi sta male e di chi ha un parente o un congiunto malato.

Provocatorio Antonio Battistini, Commissario dell’ASP di Catanzaro, che trova la causa e la soluzione del problema: “I medici devono fare i medici, idem gli infermieri, devono essere all’altezza, devono cioè, far bene il loro lavoro, con serietà, empatia e abnegazione”. Concetto ripreso anche da Daniele Gualtieri Segretario Generale CISL “ Magna Grecia” e dagli interventi di Vincenzo Natale e Tonino Russo.

Autorevole la presenza di Gandolfo Miserendino,
commissario dell’ASP di Vibo Valentia ma soprattutto commissario di Azienda Zero, il quale ha rassicurato sull’interesse costante che la Regione Calabria, sta ponendo sul tema sanità e sta tentando di attuare tutto il possibile per venire incontro all’utenza, ha perciò ricordato la chiamata dei medici cubani, che data la mancanza di nostri, ha dato modo alla macchina di potere funzionare.

“È importante che ciascuno faccia bene il proprio lavoro, perché questo è il modo giusto per dare risposte”. Federsanità ANCI Calabria, ne è consapevole ed è per questo che con le sue iniziative, cerca di fare un buon servizio per chi nella sanità lavora e per chi della sanità fruisce.

Luisa La Colla
Federsanità Anci Calabria

04 dicembre 2024
© Riproduzione riservata

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