Turni di lavoro. Pittella: “Prestazioni a rischio”. Domani riunione di Maggioranza
Per il presidente le nuove regole sui turni di lavoro determineranno “in molti casi l'impossibilità di garantire i volumi e le tipologie delle prestazioni sanitarie attualmente erogati". La Giunta si riunirà domani con i consiglieri di maggioranza per discutere le soluzioni. Per il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza,è ”necessaria partecipazione ed equilibrio”.
22 NOV - Le soluzioni messe a punto dalla Giunta regionale per evitare che la nuova normativa sui turni di lavoro metta a rischio le prestazioni sanitarie saranno al centro di un incontro con i consiglieri regionali di maggioranza convocato per domani dal
presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. Ad annunciarlo una nota del portavoce di Pittella che fa il punto sull’incontro svolto ieri ta Pittella e i direttori generali del Dipartimento Sanità, delle Aziende sanitarie lucane di Potenza e Matera, dell’Azienda ospedaliera “San Carlo” e del Crob di Rionero, per affrontare il tema legato all’entrata in vigore dei nuovi turni di lavoro imposti da una normativa europea, recepita dall’Italia con la legge 161 /2014.
In particolare, questa normativa stabilisce che ogni lavoratore dovrà beneficiare, dopo ogni turno di lavoro, di un periodo minimo di riposo di 11 ore consecutive. E in ogni caso la durata media dell’orario di lavoro settimanale non dovrà superare le 48 ore, straordinario compreso.
“Tutto ciò – si legge nella nota regionale -, produrrà inevitabilmente delle variazioni sull’organizzazione e sul funzionamento della maggior parte dei reparti ospedalieri, determinando in molti casi l’impossibilità di garantire i volumi e le tipologie delle prestazioni sanitarie attualmente erogati”.
La Regione, dunque, è in cerca di soluzioni. Per il
presidente del Consiglio Regionale, Piero Lacorazza, “fermarsi per ripartire è utile” e “responsabile”. "In occasione del confronto sui tagli dei posti letto – ha scritto Lacorazza su Facebook - avevamo sostenuto che era necessario fare scelte per mettere in equilibrio diritti, qualità delle prestazioni, unità territoriale, sostenibilità economica. In queste ore, anche a seguito dell'applicazione della disciplina che riguarda l'orario di lavoro dei medici, le aziende sanitarie hanno fatto delle scelte che stanno provocando tensioni e reazione. Il tema non è solo questo. Siamo abituati al governo, ad assumerci responsabilità sapendo che ci si muove su un terreno molto scivoloso. Ma è necessaria la partecipazione e l'equilibrio. Fermarsi per ripartire; è utile, è responsabile".
22 novembre 2015
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