“E’ davvero un evento da sottolineare: nonostante nel mondo ospedaliero e della sanità le donne siano ormai più degli uomini, non era mai accaduto che ai vertici della SIP arrivassero due donne – commenta in una nota Emi Bondi –. Inutile nascondere la mia soddisfazione ma anche il senso di responsabilità che sento nell’assumere quest’incarico. Due donne che rappresentano, come nel mio caso, il mondo ospedaliero e dei servizi territoriali e, nel caso della professoressa Dell’Osso, quello Universitario. Del resto, la Società di Psichiatria da molti anni applica questo metodo nella scelta dei presidenti, in modo da avere sempre presenti nelle scelte le istanze di questi due mondi, cosi strettamente connessi”.
“Siamo in un momento molto delicato per tutta la sanità e in particolare per la psichiatria – prosegue Bondi –. Il settore è in ginocchio, già ben prima della pandemia: assenza di investimenti, una carenza drammatica del personale e ora alle prese con un aumento del 30% di diagnosi tra depressione e altre patologie psichiche causate da due anni di Covid. Più recentemente va ricordato il dramma della guerra in Ucraina, con gravi ripercussioni economiche sulla nostra società. Gli investimenti, che sarebbero dovuti crescere almeno fino al 5% del fondo sanitario nazionale, per raggiungere l’obiettivo indicato dalla conferenza Stato regione, ormai più di 10 anni fa, sono tracollati dal già misero 3,5% del 2018 al 2,75% del 2020. Il problema è che, tra le risorse destinate dal PNRR alla salute, ben poche risorse afferiscono alla Salute Mentale".
"La società scientifica che presiederò - conclude la neo presidente Sip - ha il dovere di dialogare con le Istituzioni, di sollecitare strategie da adottare per il benessere collettivo e di adeguare i servizi alle esigenze di un’utenza profondamente cambiata. E dal punto di vista medico scientifico di elaborare e validare protocolli di cura, favorire lo sviluppo della ricerca e lo studio delle nuove emergenze sociali. Oggi, più che mai, possiamo affermare che non c’è salute, lavoro, futuro senza salute mentale”.