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Abruzzo. Giunta aumenta budget per cliniche private. Contestazioni in Consiglio

Il decreto 59 del 24 giugno alza il tetto di spesa a 131.790.914 contro i precedentemente 123.963.659 fissati. Movimento 5 Stelle: "Penalizzata la sanità pubblica”. Abruzzo Civico: “Un aumento del budget, non obbligatorio e da compensare con risorse alternative, non ci sembra la maniera per programmare al meglio la spesa sanitaria regionale”. IL DECRETO

06 LUG - Contestazioni in Consiglio Regionali contro il decreto del commissario straordinario alla sanità n. 59 del 24 giugno che eleva il tetto di spesa attribuito alle strutture private accreditate. Secondo il Movimento 5 Stelle la decisione della Giunta regionale di aumentare i tetti di spesa per le cliniche privata di oltre 7 milioni e 800mila euro, cioè da 123.963.659 a 131.790.914, “penalizza la sanità pubblica”. "Mentre per tutti i cittadini chiudono i punti nascita, diminuiscono i pronto soccorso e si propone in commissione la compartecipazione alla spesa socio sanitaria per i pazienti – spiegano gli esponenti del M5S in una nota rilanciata sul sito del Consiglio Regionale - si avvantaggia la sanità, di cui godono solo le fasce più ricche della popolazione. Una scelta che non troviamo corretta, visto che, a differenza di quanto sostenuto dalla maggioranza, non c'era nessun obbligo per operarla". Per i pentastellati, infatti, la decisione della Regione di aumentare i budget delle cliniche “non rappresenta un obbligo, bensì una facoltà che può essere attuata contenendo i costi su altre aree di spesa sanitaria”. "Come mai il Presidente D'Alfonso – chiede il M5S - ha deciso destinare questi soldi a nove strutture del territorio? Sicuramente lo chiederemo ai diretti interessati. Per ora è importante che i cittadini sappiano che le scelte di questa amministrazione non aiutano gli abruzzesi".

Sulla stessa lunghezza d’onda Abruzzo Civico, che “non condivide la rideterminazione del budget alla sanità privata". Lo sottolineano, in una nota, i Consiglieri regionali Mario Olivieri, Andrea Gerosolimo, e il coordinatore regionale del movimento Giulio Borrelli. Il decreto del 24 giugno, per i consiglieri di Abruzzo Civico, “richiede necessariamente una riflessione politica e una valutazione sulle ricadute che avrà sulla sanità regionale. La nostra posizione riguardo la sanità privata accreditata, come abbiamo detto in occasione del Convegno svoltosi a Vasto il 6 aprile, è volta alla contrattazione annuale, così come prevista dalla normativa vigente, dei quantitativi di prestazioni necessarie per i cittadini abruzzesi. Le prestazioni da contrattare con la sanità privata dovrebbero, di conseguenza, essere quelle che la sanità pubblica non riesce ad erogare, e per fare ciò bisogna analizzare, con cognizione di causa, ossia con i dati in possesso dell'Agenzia Sanitaria Regionale, quali prestazioni far rientrare nella contrattazione. Un aumento del budget, non obbligatorio, secondo la legge del 9 agosto 2013 n. 98, e comunque da compensare con risorse alternative, non ci sembra la maniera per programmare al meglio la spesa sanitaria nella nostra Regione”.

“E' sicuramente necessario – secondo Olivieri, Gerosolimo e Borrelli - destinare somme importanti del fondo sanitario regionale verso la sanità territoriale, al fine di avvicinarsi capillarmente al cittadino e dotare i Distretti Sanitari abruzzesi di personale e mezzi per fare fronte a prestazioni erogabili in ambulatorio. Queste prestazioni , nella situazione attuale, intasano gli ospedali, pubblici e privati, in maniera impropria, costringendo i cittadini a file e attese interminabili. Sarebbe stato meglio – aggiungono gli esponenti della maggioranza – investire una parte di quelle risorse per fare lavorare di più le nostre strutture e i nostri servizi presso gli ospedali pubblici, istituendo servizi in ospedali dismessi, oppure utilizzando incentivi per turni aggiuntivi, allo scopo di soddisfare le richiste dei cittadini che, a volte, debbono attendere anche piu' di un anno. Perche' non prevedere, ad esempio, anche turni notturni, come accade in altre regioni, per smaltire le liste di attesa? E' comunque paradossale che le risorse destinate alle strutture private si concentrino prevalentemente in un ambito in cui la presenza degli ospedali pubblici e privati è già notevolmente sovradimensionata, rispetto alle altre zone della regione. Continuiamo a pensare – concludono Gerosolimo, Olivieri e Borrelli – che la sanità sia un settore di grandissima delicatezza e importanza per ognuno di noi: una sana e proficua riflessione sui principi alla base della gestione di una materia così complessa e fondamentale deve essere fatta collegialmente tra le forze di maggioranza, allo scopo di confrontare le idee di tutti, cosa che Abruzzo Civico ha peraltro già esplicitato. Sarebbe questo un modo saggio per evitare provvedimenti che non vanno, a nostro parere, verso una sanità equa e rispettosa dei Livelli Essenziali di Assistenza per tutti i cittadini".

06 luglio 2015
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