Coronavirus. Nursing Up Veneto: “Istruzioni operative per la sorveglianza del Personale del Ssr”
Silvestrini: “Non essendo gli operatori in grado di capire o prevedere se un paziente Covid-19 tossirà o starà per starnutire, si chiede formalmente la modifica di tali norme con immediatezza ed urgenza, garantendo la disponibilità della tipologia di D.P.I. FFP/FFP3”
di Endrius Salvalaggio
16 MAR - In tutti gli ospedali del Veneto c’è allarme contagio fra medici, infermieri e Oss che prestano servizio. La Cgil Fp Veneto qualche giorno fa stimava che nella Regione gli operatori sanitari in quarantena erano oltre cinquecento forse seicento. Sono in tanti a chiedersi, a fonte di questi numeri, cosa stia mancando agli operatori sanitari. Sindacati, ordini dei Medici e degli Infermieri, hanno più volte “denunciato” che la carenza maggiore riguarda proprio le dotazioni di protezione individuale per ciascun operatore. La Regione Veneto in vista del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), il 10 marzo scorso ha emanato le istruzioni operative per la sorveglianza del personale del sistema sanitario regionale.
“Le disposizioni Regionali emanate in data 10 marzo 2020 – spiega
Silvestrini Guerrino Responsabile Nursing Up Regione Veneto - riportano una tabella nella quale è scritto che gli operatori sanitari in attività di degenza con pazienti infetti COVID–19 che esercitino assistenza diretta, devono usare come D.P.I. la mascherina chirurgica. Sul punto, contesto integralmente tali disposizioni, indipendentemente che le predette linee guida siano in armonia con quelle della OMS, come sostiene la Regione Veneto. L’esposizione in stanze con pazienti positivi a COVID-19 è sufficiente alla possibile contaminazione del personale operante, indipendentemente dal fatto che gli stessi pazienti generino o meno “aerosol” o dispersioni tramite starnuti, tosse e quant’altro dir si voglia, con tutte le possibili conseguenze generate e generabili”.
La differenza fra ciò che la Regione sostiene e invece Nursing Up afferma, è che un degente contagiato da Coronavirus diventa veicolo di contagio se genera aerosol, che per chi lavora non è sempre facile prevedere.
“Pertanto, non essendo gli operatori in grado di capire o prevedere se un paziente Covid-19 tossirà o starà per starnutire, si chiede formalmente la modifica di tali norme con immediatezza ed urgenza, garantendo la disponibilità della tipologia di D.P.I. FFP/FFP3 a tutti i lavoratori adibiti ad attività assistenziali in ambienti con pazienti COVID–19 accertati”. Conclude Silvestrini Guerrino Responsabile Nursing Up Regione Veneto.
Endrius Salvalaggio
16 marzo 2020
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