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Aou di Padova. L’Uoc di Medicina Generale diventa a direzione universitaria “ad personam”. L’Anaao ricorre al Tar


Sarà, in pratica, a direzione universitaria solo finché a guidarla sarà Paolo Simioni, presidente Omceo Padova, professore ordinario dipendente dell’Università di Padova, in convenzione con l’Aou, e già Direttore della UOSD “Malattie Trombotiche ed Emorragiche”. Ma le delibere di Giunta è stata mal accolta dal sindacato dei Medici Dirigenti, che osserva: “Le clinicizzazione sono pratiche illegittime e dire che solo la clinicizzazione permette la crescita della qualità di un reparto è gravemente pregiudizievole per tutta la categoria dei medici ospedalieri”. Simioni interviene e precisa: “Al concorso aperto a tutti i medici d’Italia ci siamo ritrovati solo in tre, tutti docenti universitari”. DELIBERA, CONFERIMENTO INCARICO e RICORSO ANAAO

di Endrius Salvalaggio
08 NOV - L’Unità operativa complessa di Medicina Generale dell'Azienda Ospedale-Università di Padova diventa a direzione universitaria “ad personam”. In pratica, sarà a direzione universitaria solo finché a guidarla sarà Paolo Simioni, presidente Omceo Padova, professore ordinario dipendente dell’Università di Padova, in convenzione con l’Aou, e già Direttore della UOSD “Malattie Trombotiche ed Emorragiche”.. Una volta terminato il suo incarico, che decorre dal 1° settembre 2019 e ha durata 5 anni, l’Uoc tornerà ad essere a direzione ospedaliera. E’ quanto prevede la delibera della Regione Veneto 1167 del 06 agosto 2019, in cui si spiega che all’avviso pubblico per il conferimento dell'incarico di direzione hanno partecipato solo tre candidati, tutti dipendenti dell'Università di Padova, in convenzione con l'Azienda stessa. Ad esito della procedura è stato quindi disposto il conferimento dell'incarico al prof. Paolo Simioni, già direttore della Unità Operativa Semplice a valenza Dipartimentale "Malattie Trombotiche ed Emorragiche".
 Il tutto tenuto conto, si legge nella delibera, che il Direttore generale dell'Azienda Ospedale-Università di Padova “ha comunicato di aver provveduto ad informare le organizzazioni sindacali, in data 12 marzo 2019, precisando che le stesse non avevano sollevato obiezioni in merito”.
 
Per l'Anaao Assomed Veneto le cose, però, non sono andate esattamente così. A quell'incontro il sindacato ha sollevato le proprie perplessità, che sarebbero tuttavia state ignorate nella comunicazione del Direttore generale alla Regione.

Tanto è che che sei mesi più tardi l’Anaao Assomed Veneto ha deciso di presentare ricorso al Tar contro  le Delibere Regionali nr 1167 del 6 agosto e nr 1047 del 29 agosto scorso (quest’ultima di conferimento dell’incarico a Simioni). Anaao Assomed del Veneto ha impugnato le due delibere poiché ritiene si tratti di una violazione di legge (art. 3 del D.Lgs. n. 517/1999) in quanto il ricorso all’utilizzo della c.d. “clinicizzazione ad personam” è elusiva della procedura di trasformazione della direzione delle U.O.C. da ospedaliera a universitaria. 

Nel ricorso il sindacato precisa che “non è in contestazione il conferimento della direzione della struttura complessa in capo all’odierno controinteressato né, men che meno, sono contestate le qualità professionali di quest’ultimo: la controversia ha ad oggetto in via esclusiva l’impugnazione della delibera di giunta regionale che ha determinato la trasformazione di una struttura operativa complessa da ospedaliera a universitaria ad personam”.

“Le clinicizzazione - spiega il segretario regionale Adriano Benazzato al nostro giornale - sono pratiche illegittime che non trovano fondamento nella legislazione italiana vigente, gravemente inique e lesive nei confronti dei dirigenti medici ospedalieri, frustrandone le legittime aspettative di carriera e come Anaao le impugniamo tutte di default anche per disposizione della nostra segreteria nazionale. E quello che fa molto arrabbiare di questa periodica clinicizzazione, che dura da vent’anni, sono anche le motivazioni addotte dalla Regione Veneto in merito”.

L’Anaao punta il dito anche contro il passaggio della delibera in cui la Regione afferma che la clinicizzazione rappresenta “un importante sviluppo delle attività di assistenza, di cura e di ricerca” e si realizza “una più efficiente distribuzione delle risorse a fronte di più efficaci modelli di gestione delle medesime”. Per il sindacato si tratta, infatti, di una dichiarazione “gravemente pregiudizievole per tutta la categoria dei medici ospedalieri perché con essa lascia intendere che solo mediante la clinicizzazione di un reparto vi può essere una crescita della qualità delle prestazioni. Una simile motivazione, inserita in un atto deliberativo che dispone la clinicizzazione di un reparto ospedaliero, implica un giudizio di disistima inaccettabile nei confronti dell’attività dei medici ospedalieri. Una posizione questa ricorrente frutto di un pregiudizio del tutto ingiustificato e indimostrato sia sotto il profilo statistico sia scientifico che si traduce, nel caso specifico in una grave lesione dell’immagine stessa della categoria dei medici ospedalieri la cui tutela rientra tra le finalità dello Statuto della nostra associazione”, spiega Benazzato.

Da parte sua Paolo Simioni, vincitore del concorso per la copertura di un posto da primariato dopo che quest’ultimo era divenuto vacante per il pensionamento della Professoressa Giovannella Baggio, anche lei docente universitaria, che l’aveva diretto per 17 anni, evidenzia come “al concorso bandito dall’Azienda Ospedaliera per la selezione per un posto da primario potevano presentarsi tutti i medici d’Italia, sia ospedalieri che universitari, invece ci siamo ritrovati solo che in tre, tutti docenti universitari”. Di qui la considerazione del Prof Simioni. “Il problema che si pone in queste circostanze è la occorrenza di un atto tecnico, appunto la “clinicizzazione ad personam” che permetta la direzione di un reparto ospedaliero ad un docente universitario. Il reparto rimane in essenza ospedaliero ma con direzione in capo a quel docente universitario, ovvero “clinicizzato” per poi ritornare ospedaliero quando il docente se ne va”.

Endrius Salvalaggio

08 novembre 2019
© Riproduzione riservata

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