Venezia. Muore giovane 25enne dimessa quattro giorni dal PS
La giovane non stava bene, faceva fatica a respirare ed era febbricitante e aveva deciso di andare a fare un controllo sabato al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Venezia. Tenuta in Osservazione Breve Intensiva, aveva ricevuto una terapia da proseguire a domicilio, con l’indicazione di un programma di esami e visite di rivalutazione che non è stato possibile attuare.
31 OTT - È morta ieri, a 25 anni, pochi giorni dopo essere stata dimessa dal Pronto Soccorso dell’ospedale Civile di Venezia. L'ospedale, d'accordo con i familiari, sta procedendo ad un riscontro diagnostico disposto direttamente dal nosocomio. Al momento, secondo quanto riferito dal Gazzettino, non risulterebbe alcuna denuncia alle forze di polizia e in Procura.
“La 25enne non stava bene, faceva fatica a respirare ed era febbricitante e aveva deciso di andare a fare un controllo sabato al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Venezia”, riferisce
il Gazzettino che parla di “probabile polmonite”.
La Direzione dell’Ospedale, da parte sua, esprime piena disponibilità e la piena vicinanza ai familiari, ed evidenzia che, “con lo stesso atteggiamento di accorata attenzione i medici si sono prodigati ieri, di fronte al gravissimo quadro presentatosi ai sanitari, nel tentativo di salvare la vita alla giovane paziente, con il coinvolgimento delle équipe della Cardiologia e della Rianimazione dell'Ospedale, al fianco dei medici del Suem118 e del Pronto Soccorso”.
Ma “con la medesima attenzione - evidenzia la nota della Direzione - si erano svolti gli accertamenti sullo stato di salute della paziente durante l'accesso al Pronto Soccorso nella giornata di sabato 26 ottobre: in quella occasione, la giovane era stata visitata da due medici del Pronto Soccorso e poi dal medico infettivologo; contemporaneamente agli accertamenti ampi, prolungatisi per un periodo di Osservazione Breve Intensiva, alla giovane era stata avviata la conseguente terapia, che andava proseguita a domicilio; era stato infine concordato un coerente programma di esami e visite di rivalutazione, che non è stato possibile attuare per il precipitare del quadro clinico”.
31 ottobre 2019
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