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Autonomie. Cittadinanzattiva a Zaia: “Prima di parlare si legga le nostre proposte”

di Anna Lisa Mandorino
25 OTT - Gentile Direttore,
Cittadinanzattiva ha presentato ieri i dati del settimo Osservatorio sul federalismo in sanità e spiace che su di essi sia intervenuto il governatore Zaia senza, temiamo, aver letto alcuna delle nostre proposte. Altrimenti non avrebbe sostenuto che siamo contrari a una maggiore autonomia delle regioni nell’organizzazione dei servizi sanitari e, infatti, in linea di principio non lo siamo. Le nostre priorità sono però il diritto alla salute, l’equità e la solidarietà sociale, per i cittadini di tutto il Paese compresi i cittadini veneti.

L’autonomia delle regioni in sanità è già molto ampia, amplissima: lo dimostrano proprio i dati del nostro Osservatorio che, laddove le cose funzionano, dimostrano indirettamente e meritoriamente la possibilità già pienamente concreta delle Regioni, fra cui ai primi posti il Veneto, di organizzare al meglio i servizi per i propri cittadini.

Come organizzazione che lavora perché sia applicato l’articolo 32 della Costituzione il fatto che i cittadini del Veneto, come di altre Regioni, beneficino di una buona sanità è la cosa che ci rende più felici, anche perché dimostra che è possibile per il nostro Servizio sanitario nazionale continuare a erogare servizi di qualità in modo universale. Tutto il contrario di chi dice che la nostra sanità è insostenibile.

Proprio per questo la nostra priorità, in questo momento, è un’uguale garanzia del diritto alla salute per i cittadini di tutte quelle Regioni in cui l’articolo 32 della Costituzione non viene applicato pienamente. Chiedere che la stessa determinazione che è stata utilizzata sui bilanci con i piani di rientro, e che è stata un’operazione di successo rispetto al suo obiettivo, sia usata ora su piani di rientro dei Lea, è la nostra richiesta stringente al governo centrale: quindi lungi da noi l’idea che chiunque possa sprecare o impiegare male i fondi pubblici.

Intervenire con tutti gli strumenti possibili, dalle campagne di informazione ai percorsi formativi alla pressione sulle istituzioni alla creazione di reti con tutti gli operatori sanitari alla organizzazione di servizi gratuiti di assistenza ai cittadini, e persino con modifiche costituzionali come quella che abbiamo proposto per ancorare l’articolo 117 all’articolo 32 della Carta, è quello che quotidianamente facciamo per contribuire a garantire quella priorità.

Zaia è il governatore di una Regione, e legittimamente dal suo punto di vista chiede per sé maggiore autonomia: l’obiettivo della nostra Costituzione, però, è l’interesse generale e l’universalità dei diritti. E, come organizzazione che li ha a cuore, non siamo convinti che attualmente esistano gli strumenti, per esempio una oggettiva determinazione dei veri fabbisogni di salute nelle Regioni, per fare in modo che a una maggiore autonomia di alcune Regioni, che altro non vuol dire che una diversa allocazione del fondo sanitario con la possibilità del prelievo fiscale diretto, non corrisponda un ulteriore depauperamento di risorse e servizi per i cittadini delle altre. 

Qualora questi indicatori fossero definiti, e tutti i cittadini del nostro Paese fossero coinvolti in un dibattito pubblico su questi temi, prima e non dopo ogni decisione non più reversibile, non vi sarebbero ostacoli alla richiesta delle Regioni di possibilità di manovra ancora maggiori per garantire il diritto di ogni individuo e della collettività alla tutela della propria salute.
 
Anna Lisa Mandorino
Vice segretario generale di Cittadinanzattiva

25 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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