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Veneto. Esclusione medici di famiglia da direzione distretto. La replica dell’Ulss 6 Euganea: “Polemiche prive di fondamento”

In una nota la direzione dell’azienda veneta controbatte alle critiche piovute ieri da parte di Card, Siti, della Fimmg e della Cimo. “Noi cerchiamo sicuramente i “Marchionne”, pur se laureati in filosofia, rifuggendo da logiche di appartenenza e di “casta”. Cerchiamo professionisti che lavorino con noi alla realizzazione di un disegno organizzativo in grado di dare integrazione, equità, percorsi strutturati e setting appropriati ai nostri cittadini”


23 GEN - “Le scelte strategiche dell’Ulss 6 Euganea sono sempre improntate alla vision, dichiarata nell’Atto Aziendale, di costruire una sanità di eccellenza, con valorizzazione delle vocazioni territoriali, a garanzia di equità di accesso ai servizi da parte degli utenti, per offrire loro i migliori percorsi di cura. Il modello di governance del territorio dell'Ulss 6 è fondato e presidiato dai Distretti socio-sanitari, e dai loro Direttori ai sensi della normativa, a partire dal Dlgs 502/92 e dalle leggi regionali di attuazione, la LR 56/1994: il Distretto è dunque struttura tecnico-funzionale, centro di riferimento per i cittadini, polo unificante dei servizi sanitari e socio-sanitari del territorio”. Replica così la direzione dell’Ulss 6 Euganea alle polemiche sorte per l’esclusione dal bando per la direzione di distretto dei medici di famiglia.
 
“La nuova – evidenzia l’Ulss - e più evoluta concezione di Sanità valorizza la multidisciplinarità delle competenze e delle esperienze dei professionisti: secondo questa visione nei 5 Distretti della Ulss 6 Euganea sono chiare e dichiarate le specifiche professionalità con le quali l’Azienda Ulss 6 intende ricercare specifici profili: 3 Distretti con profilo di dirigente sanitario medico e 2 con profilo amministrativo e tecnico. Il bando non contrasta e non contraddice quindi alcuna normativa o regolamentazione nazionale o regionale”.

La visione dell’Ulss 6 è “completamente estranea a logiche burocratiche e tecnocratiche che premiamo la settorializzazione, la mancanza di integrazione di professionalità, desiderando offrire piuttosto un “prodotto” sempre qualitativamente più performante. L’innovazione, a partire dal modello organizzativo interno, caratterizza l’Ente e lo identifica. In base a questa acclarata filosofia aziendale, l’Ulss 6 ha avviato in tutta trasparenza le procedure per la copertura dei posti, previste dalla Regione Veneto che richiede una sola professione e disciplina per l’accesso; la multiprofessionalità del profilo non è consentita, proprio perché contrasta con la mancanza di una progettualità e di idee chiare sul modello organizzativo da sviluppare. L’articolo 3 del DLgs 502 del 1992 sottolinea perfettamente come le competenze attribuite al direttore di Distretto siano da ricercare nelle organizzazioni dei servizi sanitari e territoriali, nelle capacità manageriali e di governo complessivo del territorio. Come è noto, il Direttore di Distretto non “esegue” le prestazioni sanitarie, ma le organizza al meglio, per costruire i percorsi più virtuosi e facilitanti per i pazienti. Nel modello organizzativo dell'Ulss 6 Euganea l'attività clinica e assistenziale è demandata alle strutture di Cure primarie, una per ogni Distretto, gestite da personale sanitario medico”.

“L’autonomia di scelta dell’Azienda Ulss 6 -  continua il comunicato - quindi, rispettosa delle norme, parte dall'adozione dell’Atto Aziendale e da scelte che cercano sempre il meglio per i cittadini, non certo per portatori di interessi di parte. Proprio costoro, forse delusi dal comportamento di un'Amministrazione trasparente, sono i promotori di una polemica inutile”.
 
“Richiamando alcune dichiarazioni di stampa, noi cerchiamo sicuramente i “Marchionne”, pur se laureati in filosofia, rifuggendo da logiche di appartenenza e di “casta”. Cerchiamo professionisti – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta - che lavorino con noi alla realizzazione di un disegno organizzativo in grado di dare integrazione, equità, percorsi strutturati e setting appropriati ai nostri cittadini. Probabilmente chi critica è stato colpito da amnesia e non ricorda che 3 Direttori di Distretto, sui complessivi 5, sono medici. Rammentiamo altresì a chi ha la memoria corta che al Direttore di Distretto non è richiesta competenza clinica medica, demandata alle strutture complesse di cure primarie all’interno del Distretto stesso. Le polemiche si rivelano in conclusione autenticamente sterili e pronfondamente inutili, perchè prive di alcun fondamento".
 
 

23 gennaio 2019
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