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Nuovo Piano socio sanitario. Pisetta (Fimp): “No al passaggio dei pediatri di libera scelta alla dipendenza regionale”

"Il rapporto di convenzione con pagamento a quota capitaria permette la continuità del rapporto fiduciario, la certezza dei costi parametrati al numero degli assistiti, il soddisfacimento delle quotidiane necessità degli assistiti senza limiti orari predefiniti. È improbabile che un pediatra alle dipendenze della Regione possa garantire tutti questi criteri". Così il segretario regionale Fimp sulla proposta avanzata dalla Regione

di Endrius Salvalaggio
14 OTT - Col nuovo piano Socio Sanitario Regionale, ancora in fase di discussione avanti la V Commissione, i 560 pediatri presenti nel territorio veneto potrebbero diventare da convenzionati a dipendenti della Regione medesima. Una proposta che non piace ai diretti interessati.
 
“Non conosciamo le motivazioni di una ipotesi di passaggio dei pediatri di libera scelta alla dipendenza regionale” fa sapere Franco Pisetta, segretario regionale della Fimp, sigla di categoria, il quale così continua: “La letteratura scientifica internazionale identifica nella continuità del rapporto di fiducia medico-paziente, conseguente alla libera scelta della famiglia e che permette la continuità delle cure e dell’assistenza, un fattore determinante per l’efficacia e la qualità nelle cure primarie. Il rapporto di convenzione con pagamento a quota capitaria (è l’assistito che decide con la sua libera scelta a quale medico sarà attribuito il compenso) permette la continuità del rapporto fiduciario, la certezza dei costi parametrati al numero degli assistiti, il soddisfacimento delle quotidiane necessità degli assistiti senza limiti orari predefiniti fino all’esaurimento delle richieste, modalità che, a differenza di ogni altro regime assistenziale, elimina di fatto ogni lista d’attesa per visita”. 
 
Secondo il Sindacato di categoria è molto improbabile che un pediatra alle dipendenze della Regione possa garantire tutti questi criteri. I Pediatra di Famiglia sono figure di riferimento per ogni problema che interessa la salute del proprio assistito, nei cui confronti svolgono compiti di prevenzione e promozione della salute, diagnosi e terapia.
 
“Il pediatra di famiglia è diventato, in quasi 40 anni, all’interno del Sistema Sanitario Nazionale – continua Pisetta - la figura di riferimento per le famiglie, come testimoniato dal livello di gradimento, dal mantenimento quasi totale del pediatra anche oltre l’età di esclusiva e dalle richieste per estendere l’assistenza fino ai 16 anni (finora limitata a specifici casi). Riteniamo possa essere nel maggior interesse dei bambini e delle loro famiglie poter continuare a beneficiare di un rapporto stabile e duraturo col pediatra da loro scelto”.
 
La Federazione Italiana Medici Pediatri Veneto è comunque disponibili a condividere con la Regione Veneto ogni possibile ed ulteriore miglioramento del livello assistenziale dei bambini della Regione.
 
Endrius Salvalaggio

14 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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