Pronto Soccorso. Ulss 8 Berica al lavoro per dare risposte ai “grandi vecchi”
Questi stessi pazienti arrivano con sempre maggiore frequenza ai Pronto Soccorso degli ospedali. Nelle realtà di Vicenza, per esempio, nel 2012 si sono registrati 5.649 accessi tra gli over 85ennim p,er il 2018 se ne stimano oltre 8mila. Dal Santo (Sigot): “L’unica possibile soluzione a tale situazione dovrà comportare un profondo ripensamento nell'organizzazione degli ospedali a partire dal PS”.
19 GIU - La Regione Veneto si sta adoperando per risolvere la costante emergenza rappresentata dall'affluenza dei “grandi vecchi” (oldest old) nei Pronto soccorso. Lo segnala
Paolo Chioatto, direttore della Uoc di Geriatria dell’Ulss 8 “Berica” e presidente della sezione Veneto-Trentino della Sigot (Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio).
Gli oldest-old rappresentano la fascia di età maggiormente gravata da improvvise riacutizzazioni di patologie croniche, con rischio elevato di morte e di peggioramento del profilo funzionale e che non possono essere trattate se non in ospedale. Questi stessi pazienti arrivano con sempre maggiore frequenza ai Pronto Soccorso degli ospedali, a prescindere dalla stagionalità delle epidemie influenzali.
Nelle realtà di Vicenza, i base ai dati presentati dalla Sigot, nel 2012 accedevano 5.649 over 85enni, 6.980 nel 2017, con una stima di oltre 8.000 per il 2018.
“L’unica possibile soluzione a tale situazione - sostiene Pierluigi Dal Santo, segretario nazionale della Sigot - dovrà comportare un profondo ripensamento nell'organizzazione degli ospedali a partire dal Pronto Soccorso, con identificazione al triage precoce del paziente fragile (con 3 domande ad hoc e criteri anamnestici allineati all'indice di Brass), attivazione immediata di consulenza geriatrica in PS e sua esecuzione in tempi non superiori ai 30 minuti, istituzione di reparti di Osservazione breve intensiva (OBI) geriatrica preferibilmente all'interno dello stesso reparto di Geriatria, adeguamenti strutturali e dell'organico medico”.
I principi ispiratori di questo necessario cambio di indirizzo sono enunciati nel Piano socio-sanitario della Regione Veneto per il quinquennio 2019-2023 approvato alla Giunta regionale lo scorso 28 maggio “e troveranno pratica attuazione nelle nuove schede di dotazione ospedaliera, preannunciate pubblicamente dal dg della sanità veneta
Domenico Mantoan”, spiega la Sigot.
19 giugno 2018
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