Dopo le Dat, quale medicina? Un Convegno dell’Ordine dei Medici di Padova
Medici, giuristi, eticisti e filosofi si confronteranno domani sulla nuova legge 217/2017. Il convegno “In una buona relazione di cura - spiega il Presidente dell’Omceo di Padova, Paolo Simioni - ci si deve avvalere anche del diritto, dell’etica e della filosofia”.
06 GIU - Il 31 gennaio scorso è entrata in vigore la Legge 219/2017 su “Norme in materia di consenso informato e Disposizioni anticipate di trattamento”, dopo essere stata votata dal Parlamento il 14 dicembre 2017. Cosa è cambiato nella vita lavorativa quotidiana dei medici? Come si stanno modificando le relazioni di cura fra i professionisti, i pazienti e le loro famiglie? In che modo la legge può aiutare e quali sono invece gli ambiti ancora critici? Quali discussioni restano ancora aperte, quali perplessità e quali timori e cosa è giusto o non giusto fare?
A questi quesiti tenterà di dare una risposta il convegno “Le Dat, dopo questa legge quale medicina?”, promosso dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Padova: l’appuntamento è il 7 giugno alle ore 14.45 nella Sala della Carità (via San Francesco, 61).
All’introduzione del Presidente ordinistico,
prof. Paolo Simioni, seguiranno gli interventi di Antonella Agnello, Mariassunta Piccinni, Valter Giantin, Franca Benini, Giuliana Simioni, Attilio Dalla Via, Biancamaria Fraccaro, Giustina De Silvestro, Anna Aprile, Corrado, Viafora, Demetrio Pittarello, Vittorina Zagonel, Paolo Benciolini.
Si parlerà della legge in tutte le sue sfaccettature, casi clinici emblematici e cure palliative.
“La materia di cui si occupa questa legge è argomento molto delicato, basti pensare alla bagarre mediatica che si è creata attorno ad alcuni casi difficili e complessi presenti nelle cronache degli ultimi anni. Perché questo? Perché la relazione di cura fra medici e pazienti – dichiara il Presidente dell’Ordine dei Medici di Padova,
Paolo Simioni - chiama in causa non solo la competenza professionale ma anche i vissuti di ciascuno, i ricordi, il nostro essere professionisti e contemporaneamente persone, individui nella società. In una buona relazione di cura ci devono essere sia il riconoscimento della professionalità e la valorizzazione delle buone pratiche cliniche sia la valorizzazione dell’autodeterminazione consapevole. Infatti riservare al paziente un ruolo attivo, consapevole e collaborativo può costituire un'opportunità e una ricchezza nella relazione”.
Principi fondamentali quali proporzionalità dei trattamenti, equità di accesso alle cure, giusto utilizzo delle risorse sono elementi imprescindibili per una buona relazione di cura: questi principi non sono solo di pertinenza medica, ma ci si deve avvalere anche del diritto, dell’etica, della filosofia
“L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Padova – sottolinea
Antonella Agnello, del Comitato scientifico del convegno - ritiene che sia necessario ritrovarsi e riflettere con l'aiuto di un coro a più voci dove diverse professionalità quali giuristi, medici, filosofi, eticisti possano dare il loro contributo. Perché tutto sia calato nella vita reale di ogni giorno si ritiene utile partire da situazioni vissute, dal racconto di casi clinici, o meglio, è più corretto dire, dalle storie di vita di pazienti che abbiamo incontrato”.
06 giugno 2018
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