Veneto. Uomo salvato a Mirano da “cardiologie aperte”. Zaia: “Niente tagli per salvare vite”
Con queste parole “di soddisfazione e gratitudine per il personale medico e infermieristico che si presta fuori dall’orario di lavoro e senza remunerazione”, il Presidente della Regionecommenta il “salvataggio” di un uomo che, aderendo a all’iniziativa “Cardiologie Aperte”, si è fatto controllare all’Ospedale di Mirano e di fatto “salvato” perché le sue condizioni potevano portarlo piuttosto velocemente all’infarto.
12 FEB - “Ecco perché la sanità veneta spinge a tutta forza sulla prevenzione e ne fa uno dei suoi motivi di vanto, investendo tutto il possibile. Potremmo fare ancora di più se solo a Roma si tagliassero gli sprechi veri e si indirizzassero i fondi dove servono e vengono usati bene. Ma la notizia arrivata da Mirano, oltre che un’ottima notizia, è anche una formidabile iniezione di fiducia per tenere duro e prevenire sempre di più”. Con queste parole “di soddisfazione e anche di gratitudine per il personale medico e infermieristico che si presta fuori dall’orario di lavoro e senza remunerazione”, il Presidente della Regione del Veneto
Luca Zaia commenta il “salvataggio” di un uomo che, aderendo a all’iniziativa “Cardiologie Aperte”, si è fatto controllare all’Ospedale di Mirano e di fatto “salvato” perché le sue condizioni potevano portarlo piuttosto velocemente all’infarto.
“Cardiologie Aperte – dice Zaia – sta avendo un grande successo, ingigantito da questa vita salvata, ma sta inviando anche un grande messaggio: fare dei controlli preventivi, l’adesione ai molti screening che finanziamo e realizziamo ogni anno in Veneto, significa garantirsi una salute e un futuro migliore, evitare sofferenze alle persone, risultato più importante, ma anche contenere i costi di cura”.
“Al Veneto – conclude Zaia – è riconosciuta l’eccellenza della prevenzione e il Veneto investirà sempre, e sempre di più se solo possibile, sulla caccia alle malattie prima che producano i loro effetti acuti sulle persone. Anche così si lotta contro tante patologie, dal tumore alle cardiopatie, malattie che possono uccidere e che si possono combattere prima che sia troppo tardi”.
12 febbraio 2016
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