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Liste d’attesa. In Veneto il tempo massimo per disdire visite ed esami passa dai 3 ai 4 giorni precedenti, pena il pagamento del ticket anche se esenti  

Regole più stringenti per garantire il massimo riutilizzo degli spazi rimasti liberi da chi disdice la prestazione. Ma la Fnp Veneto della Cisl chiede un confronto con la Regione: “Una disdetta antecedente di 4 giorni lavorativi significa dover comunicare la cancellazione anche una settimana prima. Vero che le Ulss inviano promemoria tramite messaggistica, ma non vi è certezza di lettura da parte del paziente, soprattutto se anziano e non ha molta dimestichezza con il cellulare”.

di Endrius Salvalaggio
30 SET - Con DGR 626 del 04 giugno 2024, la Regione del Veneto ha approvato il piano regionale di governo delle liste d'attesa, con l’intenzione di garantire a tutti i cittadini tempi di accesso alle prestazioni sanitarie certe ed adeguate alla situazione clinica e questo. La disdetta effettiva per visite ed esami passa quindi dai precedenti tre giorni lavorativi ai quattro giorni lavorativi. E se l’utente non si presenta il giorno previsto per l’erogazione della prestazione, senza aver dato idonea disdetta (quattro giorni lavorativi) fatti salvi i casi di forza maggiore, (non specificati quali), è tenuto al pagamento della prestazione anche se esente del ticket.

Il calcolo dei giorni lavorativi, si intendono i giorni dal lunedì al venerdì, esclusi sabati, domeniche e festività nazionali e patronali. Quindi, se ad esempio la prestazione è calendarizzata per il venerdì, la disdetta dovrà essere comunicata entro il lunedì precedente; se la visita o l’esame è fissato per il lunedì, sarà necessario disdire entro il martedì precedente.

Calcoli, se non ben capiti o conosciuti, potrebbero diventare facilmente mal interpretati, come teme la segretaria generale Fnp Veneto, per i pensionati Cisl, proprio per il motivo dell’interpretazione e conoscenza da parte delle persone anziane.

“Anche se comprendiamo che spostare indietro la scadenza per comunicare la cancellazione di un appuntamento aiuta il sistema sociosanitario regionale a occupare meglio gli spazi lasciati altrimenti vuoti, siamo preoccupati per gli effetti che questo cambio potrà avere - spiega Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, i pensionati Cisl – considerato che statisticamente sono le persone molto anziane e fragili quelle che più richiedono prestazioni, e spesso sono proprio loro a “perdersi”, in particolare quelle che non possono contare su un pieno sostegno familiare o non sono abituate alle tecnologie”.

“Tuttavia, un preavviso minimo di quattro giorni lavorativi significa dover comunicare la cancellazione di una visita anche una settimana prima. Le Ulss sono tenute a ricordare all’utente la sua prenotazione con un promemoria da inviare almeno 6 giorni prima, con sistemi di messaggistica “analogici o digitali”, ma non ci può essere certezza di lettura soprattutto se il destinatario è anziano e non ha molta dimestichezza con il cellulare. Conoscendo la realtà che rappresentiamo, chiediamo di valutare insieme alla Regione Veneto tempistiche o modalità alternative universali per tutte le Ulss, affinché nessuno venga penalizzato eccessivamente”. Conclude Cupani.

Endrius Salvalaggio

30 settembre 2024
© Riproduzione riservata

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