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Treviso. Cgil: “Tagli a personale e posti letto, il privato incide il 26% della spesa dei servizi ospedalieri”  

I numeri forniti dal Centro studio del sindacato “evidenziano il disegno politico di prevedere di anno in anno meno personale, riducendo posti letto e lasciando che certe branche passino dal pubblico al privato”. Il Dg Benazzi risponde: “Il privato accreditato costituisce un valore aggiunto, e comunque nella Marca trevigiana e in Veneto il valore delle prestazioni del privato accreditato è tra i più bassi d’Italia”.

di Endrius Salvalaggio 
21 GIU - “Dall’indagine svolta dal centro studi di Cgil è emerso che nell’ospedale Hub di Treviso c’è stato un progressivo taglio sul personale ed uno sbilanciamento dei servizi dal pubblico verso il privato. I numeri da noi elaborati, confermano che fra il 2019 e il 2023 sono diminuiti posti letto e risorse umane”. Ad denunciarlo è Anna Rita Contessotto, ricercatrice Centro studi Cgil Treviso.

“Partendo dai dati della dotazione organica anno 2022 abbiamo 1501 dirigenti medici veterinari, 170 dirigenti sanitari e 5102 personale di comparto – spiega la ricercatrice Anna Rita Contessotto – con un fabbisogno personale del 2023 e del 2024 che passa da una dotazione organica di 6773 del 2022, fino ad arrivare ad un fabbisogno di previsione di 6317 per il 2023 e 6276 per il 2024. Stiamo parlando quindi di una linea politica che è quella di ridurre personale rispetto agli anni precedenti”.

Per il personale in convenzione, il Centro studi Cgil, evidenzia come dal 2019 al 2023 il totale fra Medici medicina generale, i Pediatri libera scelta ed i Medici di Continuità assistenziale decrescono da 1020 medici del 2019 a 920 nel 2023 “accumulando 155 zone carenti di mmg”, puntualizza Contessotto.

Altro capitolo che la ricerca evidenzia è la spesa per l’organizzazione dei servizi per l’assistenza ospedaliera erogata dal privato, che dai dati forniti incide per il 26 per cento sulla spesa totale.

“Altro paragrafo che abbiamo studiato e che balza agli occhi – evidenzia l’analista - è che la spesa per l’assistenza ospedaliera da privato per gli anni 2019 – 2023 hanno inciso un 10 per cento da imputare a Ircss privati e policlinici privati, 29 per cento per gli ospedali privati e 61 per cento per le case di cura private. Incidendo globalmente con un 26 per cento sui costi per l’organizzazione dei servizi”.

“Infatti, dalle nostre analisi le branche che sempre più stanno passando dal pubblico al privato sono: l’endocrinologia con un saldo negativo di 3,7 per cento; oculistica con meno 7,3 per cento; urologia con meno 9,1 per cento; nefrologia con meno 12,5 per cento; branca generica con meno 14,8 per cento ed anestesia con meno 16,6 per cento, mentre medina nucleare e radioterapia la diminuzione è imputabile all’ospedale perché i pazienti si sono spostati allo Iov di Castelfranco Veneto. Anche i posti letto sono diminuiti per l’area medica da 465 previsti, a 398”. Conclude Anna Rita Contessotto.

Il Direttore Generale Francesco Benazzi, all’indomani della lettura dei dati del Centro studi Cgil, risponde su Antenna Tre Medianordest: “La Marca trevigiana e il Veneto, registrano in realtà un valore relativo alle prestazioni del privato accreditato tra i più bassi d’Italia rispetto al pubblico con il 14 per cento dei ricoveri, il 6,6 per cento delle visite specialistiche. Mentre il privato accreditato costituisce un valore aggiunto, aiutando il pubblico quando serve, ma senza fare quel che vuole. Siamo sempre noi a decidere”.

Endrius Salvalaggio

21 giugno 2024
© Riproduzione riservata

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