“Sul rapporto pubblico e privato nel mondo della sanità stiamo assistendo ad un dibattito spesso polemico ed ideologico, che alimenta confusione nei cittadini sia in merito al ruolo che alla consistenza delle diverse componenti del nostro sistema sanitario. L’impianto normativo dispone che il nostro SSN sia composto da strutture pubbliche e strutture private accreditate che, assieme e in base al loro ruolo costitutivo o integrativo la rete ospedaliera, come previsto dalla programmazione socio sanitaria regionale, concorrono a fornire l’assistenza pubblica ai cittadini secondo i principi di universalità, equità di accesso e libertà di scelta del luogo di cura. Il sistema sanitario veneto anche grazie a questa forma di collaborazione è diventato un modello di riferimento tra i migliori nel Paese che esprime i più elevati standard di qualità nelle cure ai cittadini”.
È quanto dichiara il Presidente di Aiop Veneto Giuseppe Puntin con l’obiettivo di fare chiarezza sul ruolo del settore della sanità privata convenzionata che, in Veneto conta 27 istituzioni ospedaliere e 128 strutture ambulatoriali con oltre 13 mila persone tra medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo. Per questo rispedisce al mittente le fake news che circolano con insistenza sul fatto che “il privato accreditato si scelga le prestazioni maggiormente remunerative”.
“Proprio in merito alla qualità delle prestazioni rese – continua Puntin – c’è un ente terzo tecnico scientifico nazionale, Agenas, che monitora la situazione di tutti gli ospedali e che ha certificato la grande qualità delle strutture private accreditate del Veneto, ponendole, assieme a quelle pubbliche, ai vertici dell’intero sistema sanitario per la cura di molte patologie, comprese quelle oncologiche.
Un ulteriore indicatore che conferma la qualità delle cure degli ospedali accreditati è determinato dal fatto molti cittadini di altre regioni scelgono di curarsi nelle nostre strutture. In Veneto gli ospedali privati accreditati, pur rappresentando il 16,5% di posti letto del SSR, attraggono oltre il 50% dell’intera mobilità attiva regionale. Senza il contributo delle strutture private accreditate il saldo di mobilità sanitaria sarebbe negativo”.
È falso dire che il privato è più performante perché si sceglie le prestazioni e non fa attività di pronto soccorso, ha aggiunto: “È vero assolutamente il contrario: il privato accreditato può erogare esclusivamente le prestazioni previste dalla programmazione regionale, sia in termini di numeri che di tipologia di prestazione. Ed ancora, come previsto dalla programmazione socio sanitaria regionale, ci sono ospedali privati accreditati con attività di pronto soccorso ed inseriti nelle reti cliniche che rispondono alle emergenze del territorio. Il comparto privato accreditato – conclude – è patrimonio del nostro sistema sanitario ed un punto di riferimento per la gente perché può trovare in queste strutture le risposte in termini di qualità della cura, tempestività e attenzione”.