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Ricercatori precari. A Padova parte la mobilitazione

Una protesta, spiegano Cgil, Cisl e Uil, “per dare dignità ai tanti lavoratori che lavorano nel campo della ricerca per l’Istituto regionale Oncologico Veneto e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS)”. Perché “se siamo tutti d’accordo che la salute è un diritto individuale, anche la stabilità contrattuale del personale per la ricerca sanitaria pubblica deve esserne un caposaldo”.

di Endrius Salvalaggio 
20 GIU - È partita la mobilitazione in forma unitaria condotta dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil per dare voce ai ricercatori della sanità padovana. Una manifestazione farà tappa fra pochi giorni davanti alla Prefettura di Padova.

“Questa volta non è una manifestazione per raccogliere dei fondi – spiegano i sindacati - ma per dare dignità ai tanti lavoratori che lavorano nel campo della ricerca per l’Istituto regionale Oncologico Veneto (IOV) e Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS). Dopo aver ricevuto mandato nell’assemblea dello scorso 16 giugno, venerdì 23 giugno pv porteremo in piazza 14 ricercatori e 50 di supporto alla ricerca, che da anni, nonostante vivano nel precariato, rimane uno dei pochi punti di speranza contro alcune malattie che ancora oggi non hanno una cura”.

“Basta retorica e ipocrisia o promesse non mantenute – si legge nel comunicato unitario – se da una parte si propaganda e si sbandiera l’importanza della ricerca sanitaria, dall’altra c’è l’assoluta mancanza di riconoscimento del ruolo di questi studiosi da parte dei governi che, in tutti questi anni si sono succeduti”.

“Le istituzioni in questi anni, non sono riuscite a dare una risposta concreta ai lavoratori della ricerca sanitaria pubblica – dichiarano Alessandra Stivati per la Cgil, Fabio Turato per la Cisl e Luigi Spada per la Uil - la cui missione è migliorare le possibilità diagnostiche e terapeutiche del sistema sanitario nazionale Se siamo tutti d’accordo che la salute è un diritto individuale, anche la stabilità contrattuale del personale per la ricerca sanitaria pubblica deve esserne un caposaldo”

Alla soluzione dell’istituzione della “Piramide della Ricerca (legge 205/2017)”,che è nata proprio per dare più stabilità ai ricercatori con un ulteriore contratto a termine di cinque anni più cinque, dopo decenni di precariato atipico formato da co.co.co., borse di studio, partite Iva, per i sindacati ed i ricercatori è ora di riconoscere una ulteriore stabilità fatta da assunzioni a tempo indeterminato presso l’ente pubblico. “Chi sta dietro alla ricerca, come medici, farmacisti, biologi, psicologi, bio ingegneri, tecnici sanitari, ed infermieri ricercatori che hanno fatto della ricerca la loro ragione di vita pregiudicando spesso affetti personali e carriere ben più redditizie, stanno chiedendo a gran voce la loro stabilizzazione”.

Dalla parte di chi governa, ricordano infine i sindacati, “c’è proprio in questi giorni una proposta emendativa per la stabilizzazione dei lavoratori precari del sistema sanitario nazionale, grazie a un emendamento, all’ Art. 3-bis Disposizioni in materia di ricerca sanitaria di IRCCS pubblici e IZS”.

Endrius Salvalaggio

20 giugno 2023
© Riproduzione riservata

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